Progetto “Un’altra vita”, le storie e le voci delle donne vittime di violenza
Stato Donna, 21 ottobre 2021. Il “Pulmino della legalità” promosso dal Pon legalità 2014-2020 ha fatto tappa ieri al centro antiviolenza dell’ambito di Cerignola “Titina Cioffi”, e alla casa rifugio per donne vittime di violenza. Racconterà, attraverso un video-reportage e un catalogo fotografico, le testimonianze, le storie, le voci ed i volti delle operatrici e di alcune donne beneficiarie del servizio. Inaugurato lo scorso 8 marzo, prende posto all’interno di un immobile confiscato alla mafia e facente parte del patrimonio disponibile del Comune di Cerignola tornato alla comunità attraverso il suo utilizzo sociale. Merito degli interventi di recupero funzionale e di riqualificazione resi possibili attraverso il progetto “Un’altra vita” candidato dal Comune di Cerignola e finanziato dal Pon di cui sopra.
Risale al 2018, venne ospitato durante il governo Metta nel distretto sanitario e finanziato per 375mila euro. Nel periodo del commissariamento il locale è stato spostato in un immobile confiscato alla criminalità. Lo stesso dicasi per la casa rifugio che “non è ancora attiva”, dice Francesca Vecera, coordinatrice del Cav. “Un’altra vita” è stato selezionato tra gli 11 progetti nazionali che saranno raccontanti dal “Pulmino della legalità”, che viaggia lungo i territori italiani per realizzare una serie di video interviste ai beneficiari del Pon.
“Non credo che queste interviste saranno svelate-continua Vecera- resteranno in un circuito chiuso, quello che è emerso dalle donne ascoltate è quanto la loro vita sia cambiata grazie all’aiuto del centro”. Erano presenti per le interviste: Francesco Bonito, sindaco di Cerignola, Maria Dibisceglia, consigliera eletta; Francesca Vecera, coordinatrice del cav Titina Cioffi, Daniela Conte e alcune donne beneficiarie del servizio e seguite dall’equipe.