Sofia D’Elia, quindicenne di Canosa, nel film presentato al Bif&St

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Sofia d'Elia

Stato Donna, 27 marzo 2022. Al BIF&ST Bari International Film&Tv Festival è stato proiettato ieri, in anteprima mondiale, il nuovo film di Roberto Faenza “Hill of Vision” dal nome iniziale Resilient.

Presentato al Teatro Petruzzelli nella serata di apertura del Festival, è una coproduzione Jean Vigo Italia con Rai Cinema e Rex Glensy per la società americana Rhino Films, ed è prodotto da Elda Ferri, produttrice anche de “La Vita è bella” e Milena Canonero, 3 oscar come costume designer. Tra gli interpreti, Laura Haddock e Francesco Montanari.

Il film è basato sulla vita e l’infanzia di Mario Capecchi, premio Nobel per la medicina, nato in Italia da madre americana, poetessa e attivista politica, arrestata dai fascisti nel 1941 e successivamente internata in un campo di concentramento tedesco.

Sofia nel ruolo di Frank

Nel cast dei ragazzi, elemento essenziale del film, ad interpretare il ruolo di Frank, l’amica speciale del protagonista, è Sofia D’Elia. Pugliese, nata a Canosa di Puglia, quindici anni, studentessa al secondo anno del liceo Casardi di Barletta e una vocazione al cinema e alla musica (canto lirico e leggero e pianoforte) nata fin dalla piccola età. Un percorso fatto di gioie ed anche tanti sacrifici con la grande volontà di realizzare i propri sogni senza mai mettere in secondo piano lo studio a scuola. Vive il cinema soprattutto come una disciplina ed un modo per confrontarsi continuamente con se stessa.

“Ringrazio tutta la produzione – afferma Sofia D’Elia – per questa bellissima avventura. Hill of Vision, mi ha offerto un’esperienza grandissima dal punto di vista emotivo per tantissimi aspetti. Intanto è stato un grande onore essere accanto a dei maestri come Roberto Faenza, Milena Canonero ed Elda Ferri. Poi, partecipare, interpretando un ruolo, alla ricostruzione della vita di un premio Nobel che da vagabondo, in tempi di guerra, diventa in seguito un importante scienziato è stato molto significativo. È un messaggio positivo ed un incoraggiamento a non smettere mai di credere in se stessi”.

Nel film interpreta Frank, l’amica speciale di Mario di cui diventa punto di riferimento, una ragazzina caratterialmente forte e coraggiosa con cui però il destino non è stato proprio buono.

“Per me il set – continua la giovane attrice – rappresenta volta per volta una nuova occasione per guardarmi dentro e scoprire nuovi lati del mio carattere. L’emozione che provo nell’interpretare un ruolo mi rende più forte, più consapevole. Aver conosciuto e lavorato per Roberto Faenza insieme ad Elda Ferri e Milena Canonero, è stato per me un privilegio immenso. Il giorno in cui sono stata confermata per questo ruolo dal regista stesso, sono scoppiata a piangere. Un pianto di gioia, liberatorio e di gratitudine. Un momento in cui ho pensato che impegno e costanza premiano sempre, basta crederci ed avere pazienza”.

Dopo aver letto il copione, prima di entrare nel personaggio, ha cercato di capire ed immaginare i pensieri, le sensazioni e le paure di un’adolescente in un periodo di guerra e soprattutto in che modo, nonostante la paura, si può riuscire a trovare un angolo di felicità e qualcosa in cui credere.

Sofia D’Elia nel film “Tutù”

Un altro set importante a cui ho preso parte ultimamente, nel ruolo da protagonista, è il cortometraggio Tutù che esplora il delicato tema dell’anoressia attraverso la storia di due giovanissime ballerine, con la regia di Lorenzo Tiberia prodotto da Première film. Il corto è stato presentato in anteprima mondiale ad Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma. “Un progetto cinematografico importante in cui ho messo a dura prova le mie emozioni e le sensazioni.  Ho cercato di capire fino in fondo ed interpretare un disagio, quello del disturbo alimentare. Nel corto mi chiamo Ester. Sono una ballerina tanto forte quanto fragile che vive in un continuo combattimento interiore. Interpretare un ruolo credo significhi anche trasmettere un messaggio utile. Con questo progetto mi piace pensare che le nostre debolezze possono diventare la nostra forza”.