“Lavorate da casa così vi licenziamo”, passato il decreto: dopo lo smarrimento working perdete il lavoro | Non potete farci nulla

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Mai più lavori da casa!

Ti licenziano se lavori da casa (Canva) - statodonna.it

Se decidi di lavorare da casa, sappi che corri continuamene il rischio di esser licenziato. E in tronco, soprattutto!

Il denaro rappresenta non solo un mezzo di scambio, ma anche il frutto del lavoro, del tempo e dei sacrifici delle persone. Così che, derubare soldi che non ci appartengono, non significa difatti solo questo, ma anche violare qualcosa di molto più profondo di un semplice portafoglio. Essendo, appunto, un affronto alla dignità e all’impegno, di chi ha guadagnato quanto sottrattogli, onestamente.

Non a caso, rubare anche in piccole quantità, genera conseguenze negative sia per chi subisce il furto, che per chi lo compie. La fiducia vien spezzata, e si crea un danno il quale, spesso, va oltre il valore materiale.

D’altronde, l’onestà è alla base di ogni convivenza civile; e appropriarsi indebitamente di ciò che non ci appartiene, significa distruggere quel tessuto sociale fatto di rispetto e correttezza reciproca.

E in ogni situazione, anche quando si è in difficoltà, è fondamentale scegliere la via dell’integrità: solo così possiamo tentare di costruire un mondo più giusto, e basato sulla fiducia.

Un congedo sotto indagine

Di recente, un’insegnante è finita al centro di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, dopo aver usufruito di oltre 700 giorni di congedi straordinari retribuiti. Che la docente, nello specifico, aveva richiesto in base alla Legge 104/1992, la quale consente di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare non autosufficiente. E ciò nonostante, i controlli dei militari hanno quindi sollevato parecchi dubbi, sull’effettiva destinazione di quel frangente.

Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Mattino“, durante l’intero periodo di congedo, la docente avrebbe invero, continuato a esercitare la propria attività libero-professionale: emettendo regolarmente fatture, e percependo redditi aggiuntivi. Un comportamento, questo, in netto contrasto con quanto previsto dalla normativa; la quale vieta infatti, qualsiasi forma di attività lavorativa retribuita, svolta esattamente durante il congedo straordinario.

Una storia a dir poco incredibile
Danno erariale di migliaia di euro (Canva) – statodonna.it

Un danno economico rilevante

L’attività investigativa, dunque, ha portato alla luce un danno erariale superiore ai 60 mila euro, pari all’indennità percepita in due anni. Motivo per cui l docente, in servizio presso scuole campane, è perciò stata segnalata sia all’Autorità giudiziaria, che alla Corte dei Conti. Mediante cui le vien contestato il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche; con addirittura, la possibilità di dover restituire l’intera somma.

L’operazione in questione, in altre parole evidenzia l’impegno costante della Guardia di Finanza, nel monitorare gli abusi nella Pubblica Amministrazione: tutelando le risorse pubbliche, e promuovendo la legalità nel settore della spesa statale.