Ferie, “chi non lavora questi giorni ci dà 60mila euro”: non potete più prendere giorni | dovete lavorare anche con 40 di febbre

Non puoi più prendere ferie, ma solo lavorare (Canva) - statodonna.it
Non solo il danno, ma anche la beffa! E non solo per chi compie certi errori, ma anche per tutti gli altri lavoratori.
Arrotondare lo stipendio è diventata una necessità per molte persone; soprattutto con l’aumento del costo della vita. Poiché esistono diversi modi per integrare il proprio reddito, sfruttando sia competenze professionali, che hobby.
Internet, dal canto suo, offre molte opportunità, come quella di un da freelance, da svolgere nel campo della scrittura, grafica o traduzione. Il quale permette infatti di guadagnare extra, lavorando comodamente da casa. Magari, attraverso piattaforme come Upwork e Fiverr, come ottimi punti di partenza.
Un’altra soluzione, sarebbe il vendere oggetti inutilizzati, come abbigliamento, elettronica o mobili, su piattaforme come eBay o Facebook Marketplace. Rivelandosi, questa, un’ulteriore forma di guadagno veloce e a basso impegno.
Infine, per chi ha un po’ di tempo libero, aprire una piccola attività, come un negozio online o un servizio di consulenza, può essere un’altrettanta (ottima) fonte di reddito aggiuntivo, sfruttando appunto talenti e passioni personali.
700 giorni di congedo straordinario
Un’insegnante è al centro di un’indagine della Guardia di Finanza, dopo aver usufruito di oltre 700 giorni di congedo straordinario retribuito. Nello specifico, la docente aveva richiesto il congedo per assistere un familiare non autosufficiente, come previsto dalla Legge 104/1992: tuttavia, i controlli hanno rivelato che, durante il periodo di assenza dall’insegnamento, continuava a lavorare come libero professionista.
Difatti, nonostante fosse in congedo, la docente ha emesso fatture per prestazioni professionali, incassando ulteriori redditi. Un comportamento con il quale ha appunto violato le normative che vietano lo svolgimento di altre attività lavorative, durante il congedo, causando quindi un illecito che ha sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine.

Danno erariale, e procedimenti legali
E l’indagine, così, ha evidenziato un danno erariale di oltre 60mila euro, corrispondente all’indennità sostitutiva dello stipendio, ricevuta durante i due anni di assenza. Motivo per cui la docente, che lavorava in Campania, è stata segnalata alla Procura Regionale della Corte dei Conti, e all’Autorità giudiziaria, per il reato di indebita percezione di fondi pubblici; con l’ipotesi di dover restituire l’intera somma.
Un caso che sottolinea, in altre parole, il forte impegno delle forze dell’ordine, nella lotta agli illeciti riguardanti la Pubblica Amministrazione. Soprattutto da parte della Guardia di Finanza, che attraverso quest’intervento, dimostra una costante attenzione nel contrastare abusi e frodi che danneggiano la spesa pubblica, e minano la legalità.