Ufficiale pensione, “da oggi ci vogliono 16 mesi” | In pratica ci andate quando i vostri bambini sono ancora piccoli

Pensionato illustrazione (Canva foto) - statodonna.it
Novità inattese per l’età pensionabile, ora cambia tutto: potrai andarci quando i bambini saranno ancora piccoli.
Attendere il momento della pensione ha sempre richiesto pazienza, ma oggi qualcosa sembra cambiare. I lavoratori si trovano di fronte a nuove regole che, almeno sulla carta, promettono tempi più brevi per lasciare il lavoro. Una notizia che accende subito l’attenzione di chi spera di trascorrere più tempo con la propria famiglia.
Negli ultimi mesi si è parlato molto di possibili novità nel sistema pensionistico, in particolare di strumenti pensati per favorire un’uscita anticipata. Tuttavia, tra speranze e timori, la curiosità cresce su chi potrà davvero approfittarne e con quali condizioni. L’impressione generale è che non sarà per tutti, ma che ci siano comunque opportunità concrete per molti.
Le famiglie osservano questi cambiamenti con un misto di entusiasmo e scetticismo. L’idea di andare in pensione quando i figli sono ancora piccoli sembra quasi troppo bella per essere vera. Ma come sempre, dietro le possibilità offerte dal sistema, si nascondono requisiti rigidi che vanno rispettati alla lettera.
In questo scenario, ogni dettaglio può fare la differenza. Età, contributi versati, figli avuti: tutto concorre a determinare chi potrà realmente beneficiare delle nuove regole e chi invece dovrà continuare ad attendere.
Nuove vie per la pensione anticipata contributiva
Dal 2025 la pensione anticipata contributiva presenta due importanti novità. Come riporta Investire Oggi, la possibilità di accedere diventa più semplice grazie alla facoltà di sommare alla pensione maturata anche la rendita dai fondi pensione. Inoltre, per le lavoratrici con figli, i requisiti diventano ancora più favorevoli, permettendo di anticipare l’uscita di 4 mesi per ogni figlio avuto, fino ad un massimo di 62 anni e 4 mesi. Restano fermi i vincoli di 20 anni di contributi successivi al 1995 e di un importo minimo di pensione, che può variare da 3 volte a 2,6 volte l’assegno sociale in base al numero di figli.
L’altra grande opportunità riguarda il calcolo della pensione. Chi decide di non anticipare e mantiene l’età standard di 64 anni, potrà chiedere di applicare un coefficiente più favorevole, quello previsto per i 65 o 66 anni, a seconda dei figli avuti. Un’opzione che, in molti casi, consente di ottenere un assegno mensile più alto rispetto a quello che spetterebbe anticipando l’uscita.

Quando si può andare in pensione
Con queste nuove regole, per chi ha figli, la pensione può arrivare fino a 16 mesi prima. Una madre con quattro figli, ad esempio, può lasciare il lavoro già a 62 anni e 4 mesi. Il vantaggio non riguarda solo l’età, ma anche la possibilità di ricevere arretrati importanti oppure scegliere un calcolo più vantaggioso della pensione. Così, chi oggi sogna di accompagnare i propri figli nei primi passi della vita adulta, potrebbe farlo senza attendere i tradizionali 67 anni.
In pratica, se tutto viene confermato, il pensionamento anticipato contributivo permetterà ai lavoratori di trascorrere più tempo con i propri bambini — o al massimo con i nipoti ancora piccoli — portando una rivoluzione nelle vite di molte famiglie italiane.