“Nel tuo PC c’è una bomba”, l’hai inserita tu senza volerlo | Scattato l’allarme, dovete controllare subito la porta USB

Una bomba nel computer (Canva) - statodonna.it
Se utilizzi tutto ciò che ti capita sottomano, rischi davvero di metter in pericolo il tuo computer. Pertanto, fai attenzione.
I supporti hardware, son strumenti essenziali che ci aiutano a gestire, archiviare e proteggere i dati, garantendo la funzionalità e la sicurezza dei dispositivi elettronici. Esistendo diverse tipologie, ognuna appunto con caratteristiche specifiche, per rispondere alle diverse necessità.
I dispositivi d’archiviazione più comuni, includono hard disk, SSD, unità flash e DVD. E ognuno di questi, offre una diversa capacità di memoria e velocità di accesso ai dati. Gli hard disk, ad esempio, son tradizionalmente usati per archiviazioni al lungo termine; mentre gli SSD, offrono prestazioni superiori, in termini di velocità.
In aggiunta, i supporti hardware possono anche includere dispositivi di backup, come nastri o sistemi cloud, i quali offrono una protezione contro la perdita di dati.
Pertanto, con una varietà così vasta, scegliere il supporto hardware giusto è fondamentale, per ottimizzare la gestione dei dati, e garantirne la sicurezza.
Le chiavette USB
Le chiavette USB, son comunemente utilizzate per archiviare e trasferire dati: eppure, alcune varianti, possono nascondere realmente gravi pericoli. Fra queste, le “USB Killer” son appunto dispositivi progettati per danneggiare irreparabilmente l’hardware dei dispositivi elettronici, a cui vengono collegati. E sebbene possano sembrar innocue, le conseguenze di un attacco son invece devastanti; potendo, in alcuni casi, render inutilizzabili interi sistemi.
Una chiavetta USB killer, sfrutta un meccanismo semplice, ma letale. Ovvero, una volta collegata, carica e scarica condensatori ad alta velocità, generando sovratensioni le quali danneggiano il dispositivo collegato. I danni causati, possono variare in base al tipo di dispositivo, ma in generale, l’effetto è irreversibile. E un caso significativo si è verificato nel 2019, quando un attacco con una USB Killer, ha causato danni per 58 mila dollari, a un college negli Stati Uniti.

L’evoluzione di questo strumento
Nel tempo, le USB Killer son diventate più sofisticate. Le versioni più recenti, come la USB Killer versione 4, son dotate di batterie interne, e possono danneggiare dispositivi anche quando son spenti. Modelli in grado letteralmente di aggirare i protocolli di sicurezza, dei dispositivi moderni, rendendo ancor più difficile la protezione. Inoltre, alcune versioni permettono di attivare l’attacco a distanza, aumentando quindi il rischio di attacchi mirati e difficili da tracciare.
La difesa più efficace contro le USB Killer, comunque, è evitare di collegare dispositivi sconosciuti. Esistendo, in alternativa, soluzioni come l’USB Kill Shield, che invece proteggono dai danni elettrici. Altre precauzioni, includono la disabilitazione delle porte USB, e l’uso di computer più vecchi, per testare chiavette sospette. Dal momento che, la consapevolezza e l’adozione di misure di sicurezza, son fondamentali per proteggere i nostri dispositivi e i dati sensibili, da questi attacchi distruttivi.