Allerta: “Non si sono davvero estinti” | Gli animali più temuti al mondo sono tornati: se li vedete scappate a gambe levate

Il lupo preistorico è tornato (Canva) - statodonna.it
Possibile che, gli animali più temuti al mondo, siano davvero tornati? A quanto pare, a detta di un’azienda, sì.
L’intelligenza artificiale è una branca della tecnologia, che mira a creare macchine capaci di compiere operazioni le quali, tradizionalmente, richiedono l’intelligenza umana. Da semplici algoritmi, a sistemi complessi, in cui l’IA si è infatti evoluta in modo straordinario.
Di fondo, essa è ormai parte integrante delle nostre vite, migliorando l’efficienza in vari settori, come nel riconoscimento vocale dei nostri smartphone; nelle raccomandazioni dei contenuti online; e nella gestione delle risorse nelle industrie.
Nel campo della medicina, può analizzare enormi quantità di dati, per diagnosticare malattie con una precisione impressionante. Come anche in finanza e logistica, in cui l’automazione basata sull’intelligenza artificiale, ottimizza processi complessi.
Nonostante i benefici, l’IA porta tuttavia anche a sfide, come il rischio di perdita di posti di lavoro e la gestione etica dei dati. Sebbene il suo potenziale per risolvere problemi complessi, sia enorme.
Il ritorno del lupo preistorico
Una nuova impresa scientifica, sta facendo davvero notizia: ovvero, che l’azienda “Colossal Biosciences”, ha annunciato di aver riportato in vita una specie estinta da oltre 10 mila anni, il “dire wolf” o metalupo. Attraverso, infatti, un processo d’ingegneria genetica, con cui son stati creati i primi cuccioli della specie, Romolo e Remo, nati appunto nel 2024. E per cui l’azienda afferma di aver utilizzato modifiche genetiche su un genoma antico, mediante il quale ripristinare tratti tipici di questi lupi preistorici; inclusi la dimensione maggiore, e il mantello bianco.
Quello che è stato realizzato, non è appunto un vero e proprio clone, ma un adattamento genetico. E la “Colossal Biosciences”, ha utilizzato il DNA di fossili antichi, per riscrivere il codice genetico del lupo grigio, creando cuccioli con caratteristiche del “dire wolf”. L’ingegneria genetica, adoperando la tecnologia CRISPR, ha dunque permesso di modificare 14 geni chiave, producendo animali con tratti distintivi, come denti e mascelle più grandi.

Il processo di creazione dei cuccioli
La procedura scientifica, coinvolge l’uso di cellule di lupo grigio, a cui son stati inseriti i geni modificati. Embrioni i quali, sviluppati in laboratorio, son stati poi inseriti in madri surrogate, che hanno dato alla luce Romolo e Remo. E dopo il successo dell’operazione, la società ha replicato il processo, bensì portando alla nascita di Khaleesi, nel gennaio 2025. Approccio che, seppur innovativo, non è tuttavia privo di critiche.
“Colossal Biosciences”, difatti, guarda oltre il ritorno del metalupo, mirando a usare la stessa tecnologia anche per preservare e far rivivere altre specie estinte, come il mammut lanoso. E nonostante le controversie, l’azienda ritiene che siffatte tecniche possano esser fondamentali, per prevenire l’estinzione di animali ancora in pericolo, come il lupo rosso. I cuccioli del metalupo, in ogni caso, son attualmente in una riserva privata; e nel frattempo, l’azienda esplora le implicazioni etiche e scientifiche, di questi esperimenti.