La grande fuga dall’amore: ecco perché le donne preferiscono stare da sole

Donna indipendente (Canva Foto) - www.statodonna.it
Un cambiamento sociale in atto; molte donne scelgono sempre di più sé stesse che una vita in due. Cosa ci dicono i dati
Negli ultimi anni si sta assistendo a un sostanziale mutamento nelle modalità con cui le donne affrontano le relazioni di coppia, con sostanziali differenze rispetto alle epoche passate.
Sempre più frequentemente, la decisione di rimanere single non è percepita come un insuccesso, ma piuttosto come un’opzione vantaggiosa e consapevole.
Il fenomeno della “Romantic Recession” negli Stati Uniti ha messo in evidenza una crescente distanza tra uomini e donne, sia dal punto di vista politico che in relazione alle aspettative relazionali.
Come riportato da iO Donna, i dati raccolti indicano che le donne, in particolare quelle con un titolo di studio universitario, tendono a distanziarsi da uomini con visioni conservatrici, alimentando una frattura ideologica che ha dirette ripercussioni sulla vita sentimentale. E questa è solo la punta dell’iceberg.
Le motivazioni dell’aumentata indipendenza femminile
Secondo vari studi citati da iO Donna, le donne single si dichiarano generalmente soddisfatte rispetto alle loro coetanee sposate. La divisione ineguale del lavoro domestico all’interno delle coppie continua a rappresentare una problematica rilevante: molte donne optano per evitare tale onere scegliendo di non contrarre matrimonio. Inoltre, il supporto sociale femminile si è rafforzato, offrendo valide alternative alla dipendenza emotiva e pratica derivante dalla vita di coppia. Come evidenziato nella ricerca pubblicata su “Social Psychological and Personality Science”, le donne riescono a creare reti sociali solide, mentre gli uomini mostrano maggiori difficoltà nel sviluppare connessioni significative al di fuori della coppia.
La diminuzione dell’interesse femminile per la vita di coppia non costituisce un fenomeno esclusivamente americano. In Iran, il numero dei matrimoni è passato da 800. 000 a 480. 000 all’anno nel corso di un decennio, nonostante gli incentivi statali. In Turchia, il numero dei matrimoni è diminuito del 20% nell’arco di vent’anni, mentre nell’Unione Europea i nuclei familiari composti da persone singole continuano a crescere in modo costante. In Italia, secondo i dati Istat 2022-2023 riportati da iO Donna, la percentuale di individui tra i 25 e i 64 anni che vivono senza un partner è raddoppiata, passando dal 10,9% al 22,1%.

La fine dello stigma
Secondo la ricerca condotta dalla statunitense Alice Evans, scrive iO Donna, le società moderne stanno vivendo una trasformazione culturale: le donne sono divenute più esigenti e non si accontentano più di partner che non rispettano la loro indipendenza e le loro ambizioni.
Questo cambiamento sociale ha ripercussioni anche sulla natalità. Se le donne non trovano partner in grado di soddisfare le loro aspettative, scelgono di non formare famiglie e di non avere figli. In questo senso, la diminuzione delle nascite potrebbe essere correlata alla mancanza di relazioni fondabili sull’uguaglianza. In un contesto in cui l’offerta di uomini disposti a condividere equamente le responsabilità familiari è limitata, molte donne decidono di rinunciare completamente alla vita di coppia, ponendo interrogativi sulle future dinamiche demografiche. In conclusione, abbiamo un quadro sociale sicuramente peculiare e da tenere d’occhio nei prossimi anni