(ToscanaTV/ Youtube screenshot) - www.statodonna.it
Una scultura dedicata a Mahsa Amini, la giovane iraniana morta per l’hijab e simbolo della protesta anti regime
Come riportato da Toscana Notizie, a Firenze, presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, è stata ufficialmente inaugurata la scultura “I am Mahsa”, un’opera concepita in memoria di Mahsa Jina Amini, la giovane donna iraniana divenuta simbolo della protesta contro il regime iraniano.
La sua morte scioccante, avvenuta in seguito all’arresto per non aver indossato “correttamente” l’hijab, ha innescato una mobilitazione internazionale inarrestabile.
Tale iniziativa, organizzata dalla Florence Biennale con il patrocinio della Regione Toscana, rimarca l’importanza del ricordo e del sostegno alle donne impegnate nella lotta per la libertà in tutto il mondo.
La scultura, realizzata in bronzo, verrà collocata permanentemente all’interno del palazzo regionale. Quest’opera d’arte è frutto di una lunga progettazione.
Secondo Toscana Notizie, alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, la capo di gabinetto, Cristina Manetti, l’assessora alle pari opportunità, Alessandra Nardini, e Jacopo Celona, direttore della Florence Biennale. Sono intervenuti anche rappresentanti della Fonderia Del Giudice, il corpo docente del Liceo Artistico di Porta Romana e l’attivista Sabri Najafi. L’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi, impossibilitati a partecipare di persona a causa di motivi legati all’asilo politico, si sono collegati in videoconferenza.
Durante l’evento, è stato annunciato che la Regione Toscana ha concesso uno spazio all’associazione “Movimento Donna Vita Libertà Firenze”, già insignita del Pegaso d’oro, al fine di supportare la loro attività in favore dei diritti delle donne iraniane. Il presidente Giani ha ribadito l’importanza della memoria di Mahsa Amini come simbolo della lotta per la libertà delle donne nel mondo. Come riportato da Toscana Notizie, l’assessora Alessandra Nardini ha sottolineato come l’opera non rappresenti soltanto un omaggio a Mahsa Amini, ma costituisca anche un monito contro le violazioni dei diritti umani in Iran, Afghanistan e in altri paesi dove le libertà fondamentali sono quotidianamente negate.
Il progetto della scultura ha avuto origine nell’ottobre 2023, durante la XIV Florence Biennale, in cui Bastan e Najafi hanno modellato in tempo reale il volto di Mahsa Amini utilizzando la creta. Il bozzetto è stato successivamente trasferito al Liceo Artistico di Porta Romana, dove i docenti hanno realizzato il calco in gesso necessario per la fusione in bronzo. La fonderia Del Giudice, con un’esperienza di 50 anni nel settore, ha completato la fusione nel settembre 2024.
In conclusione, l’installazione della scultura a Firenze rappresenta in conclusione un importante gesto di memoria e di resistenza. Mahsa Amini è divenuta un’icona della lotta per i diritti delle donne e per la libertà di espressione. Al giorno d’oggi le notizie circolanti sulle condizioni di vita delle donne residenti nei paesi di cui sopra sono ben più di un campanello d’allarme: sono un disperato monito alla coscienza e all’azione collettiva.
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