ALLERTA tsunami, “questa città inizi a tremare”: onde di 30 metri violentissime | Più di 100 anni che non si vide nulla del genere

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Pericolo tsunami

Pericolo tsunami (Canva Foto) - www.statodonna.it

Onde di 30 metri minacciano la costa. Scopri ora le zone a rischio, le misure di sicurezza e dove può accadere!

Gli tsunami sono onde marine di grande potenza generate da eventi sottomarini come terremoti, eruzioni vulcaniche o frane. Queste onde possono viaggiare a velocità alte nell’oceano, raggiungendo le coste con forza distruttiva.

Le regioni costiere sono vulnerabili agli tsunami. Oltre alla distruzione fisica, gli tsunami possono avere impatti a lungo termine sull’ambiente e sull’economia. La salinizzazione dei terreni agricoli, la contaminazione delle riserve d’acqua dolce e la perdita di habitat naturali sono alcune delle conseguenze ambientali.

Le comunità colpite possono affrontare anni di ricostruzione e recupero, con effetti duraturi sul turismo, la pesca e altre attività locali. Recenti studi indicano che, a causa del cambiamento climatico, la probabilità di tsunami nel Mediterraneo potrebbe aumentare nei prossimi decenni.

Scopri cosa dicono le previsioni e quali misure possono essere adottate per mitigare questo rischio emergente. Il Mediterraneo potrebbe non essere più sicuro come sembra.

Le conseguenze

Oltre alla perdita immediata di vite umane, le onde possono distruggere abitazioni, infrastrutture e intere comunità. La forza dell’acqua può spazzare via edifici, strade e ponti. Gli tusnami lasciano dietro di sé paesaggi irriconoscibili.

Le strutture sanitarie possono essere danneggiate o distrutte, e ciò complica le operazioni di soccorso e assistenza alle vittime. La ricostruzione richiede tempo e risorse, mette a dura prova le economie locali e nazionali. Cosa succede?

Tsunami
Effetti dello tsunami (Canva Foto) – www.statodonna.it

Gli studi

Gli studi pubblicati su “Scientific Reports” e nel volume “Probabilistic Tsunami Hazard and Risk Analysis” evidenziano un potenziale aumento del rischio di tsunami nel Mediterraneo nei prossimi 50 anni. Secondo queste ricerche, la probabilità potrebbe crescere tra il 10% e il 30%, a causa del cambiamento climatico e dell’innalzamento del livello del mare. Le coste basse del Mediterraneo, tra le più popolate al mondo, sono a rischio. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha contribuito a questi studi. I progetti europei Savemedcoasts2 e TSUMAPS-NEAM, coordinati dall’INGV, hanno sviluppato modelli per prevedere il rischio di tsunami nel Mediterraneo.

Questi modelli tengono conto dell’innalzamento del livello del mare, stimato in circa 4 millimetri all’anno, ma in accelerazione secondo le proiezioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Con oltre 150 milioni di persone che vivono nelle aree costiere del Mediterraneo, l’aumento del livello del mare combinato con i movimenti geologici rende questa regione sempre più vulnerabile agli effetti dei maremoti. Questi fattori combinati possono amplificare l’impatto degli tsunami sulle comunità costiere. La notizia arriva da Repubblica.