VIETATO pronunciare questa parola sul posto di lavoro: il tribunale lo ha stabilito | Non esistono deroghe alla norma
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Cliente e dipendente che parlano (Canva Foto) - www.statodonna.it
Una parola di troppo con un cliente rischia di far spazzare via anni di lavoro. Cosa sta succedendo e come difenderti ora?
Hai presente quella sensazione di sicurezza, di avercela fatta? Anni di lavoro, successi, una carriera costruita mattone dopo mattone. Ma basta una parola sbagliata, detta nel momento sbagliato, e tutto può crollare come un castello di sabbia.
Il tuo capo, i tuoi colleghi, i clienti… tutti ti guardano con occhi diversi, pieni di giudizio. Quella parola ti perseguita, ti fa sentire a disagio, ti fa dubitare di te stesso. E il lavoro, che un tempo amavi, diventa un peso insostenibile.
La paura di sbagliare, di dire qualcosa di sbagliato, ti blocca. Non riesci più a esprimerti, ti senti sotto osservazione costante. E così, un giorno, arriva la notizia che temi di più: sei stato licenziato.
E tutto per una parola, una sola parola. Una parola che ha cancellato anni di successi, di impegno, di passione. Una parola che ti ha fatto sentire inutile, inadeguato, un fallito. Qual è questa parola e come difenderti? Scoprilo ora!
L’illusione del posto fisso
Nel mondo del lavoro, la precarietà è una compagnia continua. Anche se hai anni di esperienza e una carriera costellata di successi, basta un nonnulla per perdere tutto. Un momento di distrazione, una frase infelice, una parola fuori posto e il tuo posto di lavoro potrebbe essere a rischio. Ti senti al sicuro? Pensi che questo non possa accadere a te? Ricorda, nessuno è immune.
Ebbene sì, anche una sola parola può costarti il lavoro. Una parola in apparenza innocua, ma che in realtà cela significati nascosti, capaci di scatenare un putiferio. Una parola che, se pronunciata nel contesto sbagliato, può farti apparire come una persona inaffidabile, incompetente o, peggio ancora, offensiva. Scopri ora qual è!
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Come difenderti
Certo che un lavoratore può essere licenziato se offende un cliente. Immagina di essere al supermercato e un commesso ti risponde in modo sgarbato, magari con parole offensive. Ti sentiresti offeso e non torneresti più in quel negozio. Il datore di lavoro, per tutelare la sua attività e gli altri clienti, ha il diritto di licenziare il dipendente che si comporta in modo inaccettabile.
Ma quali sono queste parole “magiche” che possono portare al licenziamento? Non esiste una lista precisa, dipende molto dalla situazione e dal tipo di offesa. In generale, sono da evitare insulti, parolacce, espressioni razziste o discriminatorie. Anche un tono di voce troppo alto o un atteggiamento arrogante possono essere sufficienti per giustificare un licenziamento. La notizia arriva da Brocardi.