Olio, non consumare questo per nessun motivo: è pericolosissimo | I pronto soccorsi sono pieni di gente che lo ha consumato

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Olio da non consumare (Depositphotos foto)

Olio da non consumare (Depositphotos foto) - www.statodonna.it

Attenzione a questi tipi di oli: la loro composizione e l’iter di sviluppo potrebbero nascondere aspetti poco consoni. 

Negli ultimi anni, l’attenzione verso gli oli alimentari è aumentata notevolmente. La scelta del prodotto giusto è fondamentale per garantire un’alimentazione sana ed equilibrata. Tuttavia, non tutti gli oli disponibili sul mercato hanno le stesse caratteristiche e alcuni possono addirittura rappresentare un potenziale rischio per la salute.

La loro composizione varia a seconda del metodo di produzione, della qualità delle materie prime e delle eventuali sostanze aggiunte nel processo di raffinazione. Quando si parla di oli per uso alimentare, è importante distinguere tra quelli naturali e quelli sottoposti a processi industriali.

Gli oli estratti con metodi tradizionali mantengono inalterate le proprietà nutrizionali, mentre quelli ottenuti attraverso lavorazioni industriali possono subire modifiche significative. Alcuni di questi processi prevedono l’uso di temperature elevate e sostanze chimiche che ne alterano la composizione, influenzando sia il gusto che il valore nutritivo.

Molti oli presenti in commercio vengono scelti principalmente per il costo contenuto e la lunga conservazione, piuttosto che per le reali qualità nutrizionali. Questo porta i consumatori a utilizzare prodotti che, sebbene economici e versatili, potrebbero nascondere aspetti poco salutari.

L’aspetto più controverso

L’assenza di informazioni dettagliate in etichetta rende difficile per il consumatore medio comprendere la vera natura di ciò che sta acquistando, esponendolo al rischio di un consumo inconsapevole di sostanze potenzialmente dannose.

Uno degli aspetti più discussi riguarda la presenza di un tipo di grasso che può avere effetti negativi sulla salute cardiovascolare. Nonostante si tratti di derivati vegetali, l’assunzione eccessiva di questi grassi è stata associata a un aumento del rischio di malattie cardiache. Per questo motivo, nutrizionisti e medici consigliano di limitarne il consumo, privilegiando oli meno lavorati e più ricchi di grassi benefici.

Olio d'oliva buono (Depositphotos foto)
Olio d’oliva buono (Depositphotos foto) – www.statodonna.it

Cosa dicono gli esperti sulla composizione di alcuni oli

I grassi trans derivanti dalla raffinazione degli oli sono stati oggetto di numerosi studi scientifici. Secondo le ricerche, il loro consumo abituale è correlato a un maggiore rischio di problemi cardiovascolari, poiché favoriscono l’innalzamento del colesterolo cattivo (LDL) e la riduzione del colesterolo buono (HDL). Questo squilibrio aumenta il rischio di aterosclerosi, una condizione che può portare a infarti e ictus.

Inoltre, molti oli industriali vengono prodotti con miscele di semi di diversa origine, senza che il consumatore abbia la possibilità di conoscere la composizione esatta del prodotto. Questo aspetto rende difficile valutare il contenuto di nutrienti essenziali, aumentando il rischio di introdurre nella dieta grassi di scarsa qualità. In particolare, gli oli trattati a temperature elevate subiscono una trasformazione chimica che può compromettere ulteriormente la loro sicurezza d’uso. Ecco perché è sempre buona norma scegliere un olio di cui si conosce la provenienza o con caratteristiche ben visibili in etichetta.