Attualità

Donazione del sangue, le donne italiane donano di meno: poco tempo e molte responsabilità

Perché le donne italiane donano meno sangue rispetto alle loro coetanee europee? Ecco dati e trend del fenomeno

La donazione del sangue è visto giustamente come un gesto di grande altruismo e solidarietà, fondamentale e cooperativo per il salvataggio di quante più vite umane.

Ciononostante, secondo l’indagine intitolata “Globuli Rosa”, commissionata dal Centro Nazionale Sangue, le donne italiane di età superiore ai 30 anni tendono a donare con minor frequenza rispetto alle loro coetanee europee.

Questo fenomeno solleva interrogativi sicuramente significativi, cosa che ha portato il Ministero della Salute italiano a promuovere una campagna volta a incentivare la donazione tra le donne italiane, con l’intento di identificare barriere e strutturare soluzioni concrete per superarle.

L’indagine, che ha proposto un questionario online somministrato a oltre 3. 900 donne, avrebbe rivelato il principale ostacolo alla donazione di sangue: la risposta? Fa riflettere, per poco dire.

Motivi dietro la scarsa partecipazione sociale

La mancanza di tempo; ecco l’ostacolo principale. Come sottolineato da Io Donna, le donne italiane si trovano a dover gestire numerosi impegni familiari e professionali, il che lascia poco spazio per attività del sociale, come la donazione del sangue. Frequentemente, la responsabilità di accudire casa, figli e anziani, unita agli obblighi lavorativi, rende difficile dedicare tempo a questo gesto. Non sorprende scoprire, quindi, che la donazione di sangue venga percepita come una priorità inferiore rispetto ad altri impegni quotidiani.

Un ulteriore elemento che emerge dall’indagine è la percezione della donazione come un gesto complesso, sia dal punto di vista pratico che emotivo. Le donne, infatti, spesso non si sentono adeguatamente supportate socialmente e la notoria assenza di un sistema di welfare adeguato nonché la precarietà del mercato del lavoro aggravano ulteriormente la situazione.

Il tempo è la prima causa di impedimento (canva.com) – www.statodonna.it

Fattori aggiuntivi che ostacolano la donazione

L’indagine ha evidenziato ulteriori sfide, come la percezione di non possedere i requisiti di salute necessari per donare, un’idea che non sempre corrisponde alla realtà dei fatti. In effetti, le donne italiane godono generalmente di un buono stato di salute, ma spesso vengono frenate da convinzioni errate. Inoltre, la scarsa informazione riguardo alle modalità di donazione contribuisce al mantenimento di pregiudizi e paure infondate, insieme ai problemi di gestione del tempo connessi con la gravidanza e l’allattamento.

Per affrontare tali problematiche, il Ministero della Salute, in collaborazione con il Centro Nazionale Sangue e le principali associazioni di donatori (AVIS, Croce Rossa, FIDAS, FRATRES e DonatoriNati), ha avviato la campagna di sensibilizzazione “Dona vita, dona sangue”. Come riportato da Io Donna, l’iniziativa si propone di promuovere la cultura della donazione e di correggere le percezioni errate riguardo alla complessità del processo. Nel corso del 2023, grazie anche all’importante partecipazione di testimonial famosi come l’attrice Carolina Crescentini e l’ex rugbista Martín Castrogiovanni, la campagna ha raggiunto risultati significativi, consentendo di evitare il calo di donazioni durante il periodo estivo.

Serena Mancusi

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