Donne in fuga dall’Italia, tra sogni di carriera e voglia di riscatto: sono 2,8 milioni le italiane all’estero
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Quasi il 50% di emigranti italiani sono donne (canva.com) - www.statodonna.it
L’emigrazione femminile italiana è un fenomeno in crescita per motivazioni diversificate; le cifre parlano chiaro.
L’emigrazione italiana rappresenta un fenomeno in continua espansione, con un dato veramente significativo: il 48,2% degli individui che lasciano l’Italia per stabilirsi all’estero è costituito prettamente da donne.
Questo dato evidenzia l’emergere di un’ondata crescente di emigrazione femminile, che ha preso slancio specialmente a partire dagli anni 2000, pur presentando motivazioni profondamente diverse rispetto a quelle delle generazioni precedenti.
Ne parla nel suo libro “Sulle ali del cambiamento” e alla redazione di Io Donna la scrittrice Loredana Cornero: l’emigrazione femminile contemporanea non è solo una fuga dalla povertà, ma una decisione consapevole mirata alla ricerca di migliori opportunità professionali e maggior merito.
Il fenomeno dell’emigrazione femminile ha conosciuto quindi una trasformazione significativa. Esploriamo insieme in dettaglio la questione per comprenderne al meglio la natura.
Le cause dell’emigrazione femminile
Secondo Cornero, un numero crescente di donne italiane decide di lasciare il Paese per sfuggire alle discriminazioni di genere, soprattutto nei contesti lavorativi. Le laureate italiane, ad esempio, spesso si trovano costrette a svolgere occupazioni poco qualificate che non sono in linea con il loro grado di istruzione, ricevendo scarso riconoscimento professionale. La situazione lavorativa in Italia è, infatti, frequentemente percepita come poco meritocratica, in cui le opportunità risultano privilegiate prettamente per gli uomini.
Le storie raccolte nel volume di Cornero descrivono realtà di donne che hanno scelto di trasferirsi all’estero per migliorare le proprie condizioni economiche e ottenere una qualità della vita migliore. Questo fenomeno non concerne soltanto quelle altamente istruite, ma anche donne che, pur non possedendo un titolo universitario, hanno optato per l’emigrazione al fine di trovare un impiego più dignitoso e giustamente retribuito, di risposta al precariato.
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Il divario di genere in Italia
Un ulteriore aspetto rilevante riguarda la decantata questione della parità di genere. L’Italia continua a registrare un gap significativo tra uomini e donne, come evidenziato dal Global Gender Gap Report 2023, che ha collocato il Paese al 79° posto su 146 nazioni, con un divario del 70%. Le donne italiane, pertanto, non solo sono soggette a disparità salariali, ma anche a scarsa rappresentanza nei livelli più elevati delle professioni e dell’accademia. Tale situazione spinge molte di loro a considerare l’emigrazione come una via per accedere a sistemi che offrano maggiori opportunità di crescita.
Nel volume di Cornero, le narrazioni delle donne intervistate occupano una posizione centrale nell’analisi. Si delinea il percorso di donne che, dopo aver lasciato l’Italia, non hanno mai considerato l’ipotesi di tornare, se non in occasione di necessità legate all’invecchiamento dei propri cari. Nonostante l’affetto per il paese d’origine, la mancanza di meritocrazia e le fin troppe discriminazioni subite hanno reso il rientro una prospettiva pressoché irraggiungibile. La consapevolezza che in Italia non sarebbe mai stato riconosciuto il loro valore professionale induce loro e legioni di altre donne a cercare altrove il riconoscimento che giustamente meritano.