“Ho fatto un selfie e mi sono ritrovato senza una lira”, ebbene sì: da oggi farli senza precauzioni diventa pericolosissimo
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"Ho fatto un selfie e mi sono ritrovato senza una lira", ebbene sì: da oggi farli senza precauzioni diventa pericolosissimo (Pexels Foto) - www.statodonna.it
Fornire dati personali al momento sbagliato rende vittima di truffa un italiano su tre. Cosa sta succedendo?
Arrivano SMS o email che sembrano dalla tua banca. Ti dicono che c’è un problema con il tuo conto e ti chiedono di cliccare su un link per risolverlo. Non farlo! È una truffa per rubare le tue informazioni.
Qualcuno ti chiama dicendo di essere della banca e ti chiede i tuoi dati personali, come il numero di conto o la password. La banca non ti chiamerà mai per chiederti queste cose. Non fidarti e riattacca subito.
Ti arriva un messaggio che ti dice di aver vinto un premio, ma per ritirarlo devi dare i tuoi dati bancari. Ricorda, nessuno regala niente per niente. È una truffa per svuotare il tuo conto. Non c’è scampo!
Fai attenzione ai siti internet dove inserisci i tuoi dati. I truffatori creano siti uguali a quelli della banca per ingannarti. Controlla sempre che l’indirizzo sia quello giusto e che ci sia il lucchetto di sicurezza.
Come convincono i truffatori
I truffatori utilizzano diverse strategie per ingannare le vittime e far credere di essere realmente la loro banca. Spesso, si presentano con un linguaggio formale e professionale, con termini tecnici e riferimenti specifici al settore bancario per sembrare credibili. Possono fornire informazioni parziali corrette sulle vittime.
Un’altra tecnica comune è quella di creare un senso di urgenza, con un presunto problema di sicurezza sul conto corrente o una transazione sospetta. Così i truffatori cercano di spingere le vittime a fornire i dati personali senza riflettere. Cosa dicono le ultime ricerche in merito? Scoprilo ora!
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Le ultime ricerche
Un’indagine condotta da Revolut e Dynata ha rivelato che, anche se la maggior parte degli italiani non abbia subito attacchi informatici, il 32% ha subìto un tentativo di frode negli ultimi 90 giorni, con email di phishing e SMS fraudolenti. Il 3% degli intervistati è stato vittima di transazioni fraudolente, con una maggiore incidenza tra le donne e i giovani tra i 25 e i 34 anni.
A livello europeo, le truffe più diffuse sui social media nel 2023 – ultimi dati disponibili – sono state quelle sugli investimenti, che promettono guadagni facili ma comportano ingenti perdite di denaro, e quelle sugli acquisti, in cui le vittime vengono ingannate e si ritrovano a comprare oggetti inesistenti o diversi da quelli pubblicizzati su marketplace con controlli limitati. La notizia arriva da Il Messaggero.