Partita IVA, il 2025 inizia alla grande | Altro che lavoro dipendente: milioni di italiani saranno ripagati
Un anno nuovo, tante nuove opportunità per chi sceglie la strada del lavoro autonomo: se sei indeciso è il momento giusto per partire.
In Italia, aprire una partita IVA non è solo una scelta professionale, ma per molti rappresenta anche una forma di indipendenza. Ogni anno, tra aggiornamenti legislativi e cambiamenti fiscali, chi lavora in proprio deve tenere gli occhi aperti per capire quali saranno le novità.
Ecco, il 2025 non fa eccezione: si prospetta un anno interessante, pieno di nuovi spunti per professionisti, artigiani e freelance. Per tanti, gennaio è il momento perfetto per fare il punto della situazione: valutare ciò che funziona e cosa invece va cambiato.
Tra chi si chiede se valga la pena rimanere dipendente e chi sogna di lanciarsi in proprio, la domanda è sempre quella: “La partita IVA conviene davvero?” Beh, le novità di quest’anno potrebbero far pendere l’ago della bilancia in una direzione ben precisa.
C’è da dire che, in generale, l’aria che si respira nel mondo delle partite IVA sembra essere positiva. Certo, non mancano dubbi e scetticismi (è normale), ma qualcosa si muove: lo Stato sembra voler incentivare questa forma di lavoro, rendendola più accessibile e meno complicata. Le promesse fatte si stanno traducendo in azioni concrete? Vediamo un po’ più nel dettaglio.
Cosa resta invariato
Prima di parlare delle agevolazioni, è importante sottolineare che ci sono diversi aspetti che restano esattamente come prima. Uno di questi è il limite massimo dei ricavi o compensi, che rimane fissato a 85.000 euro annui. Questo significa che, per poter continuare a operare nel regime forfettario, sarà necessario rispettare sempre questa soglia di fatturato. Per chi apre la partita IVA nel corso dell’anno, il limite verrà riproporzionato in base alla data effettiva di avvio dell’attività.
Rimangono invariate anche le aliquote agevolate del regime forfettario: il 15% per la maggior parte dei casi e il 5% per i primi cinque anni, riservato alle nuove attività. Questo meccanismo di tassazione, che ha reso il regime forfettario particolarmente attraente, continua a rappresentare uno dei principali vantaggi per chi decide di lavorare in proprio.
Agevolazioni per artigiani e commercianti
L’aspetto più interessante tra le novità riguarda invece chi decide di aprire una partita IVA per la prima volta, soprattutto nel mondo degli artigiani e dei commercianti. Dal 2025, chi si iscrive per la prima volta alle Gestioni Artigiani o Commercianti dell’INPS avrà diritto a una riduzione del 50% sui contributi obbligatori per i primi tre anni di attività. Sì, metà dei contributi!
Questa misura è stata pensata per agevolare chi si lancia nel lavoro autonomo per la prima volta e, soprattutto, per ridurre il carico iniziale. Insieme alle agevolazioni fiscali già previste dal regime forfettario, questa novità potrebbe davvero fare la differenza per chi sta pensando di fare il grande salto.