Naspi senza aver lavorato, da oggi è possibile | Cambia la vita di milioni di italiani
Ora è legge, la Naspi può essere richiesta anche senza aver lavorato, e tutto ciò cambierà le vite di molti. Ma cos’è successo?
La disoccupazione, intesa come accesso alle indennità per chi perde il lavoro, è regolata da requisiti specifici che variano da paese a paese ma condividono elementi comuni.
In Italia, ad esempio, la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta il principale strumento per il sostegno economico ai disoccupati.
Per ottenere la NASpI, il richiedente deve trovarsi in una condizione di disoccupazione involontaria, ovvero essere stato licenziato o aver cessato il rapporto di lavoro per giusta causa. È richiesto, inoltre, un periodo minimo di contribuzione.
Il beneficiario deve anche aver dichiarato la propria immediata disponibilità al lavoro presso i Centri per l’Impiego e accettare un percorso di reinserimento professionale.
Le nuove linee guida dell’INPS
L’INPS ha recentemente introdotto un chiarimento cruciale per i lavoratori che, pur avendo perso involontariamente il proprio impiego, non hanno percepito alcuna retribuzione negli ultimi quattro anni. Questo aggiornamento, comunicato tramite il messaggio n. 4254, risolve una delle situazioni più delicate legate al calcolo della NASpI, ovvero quella dei lavoratori collocati in cassa integrazione a zero ore. Sebbene non abbiano avuto giornate retribuite durante il periodo di riferimento, la contribuzione figurativa derivante dalla cassa integrazione sarà utilizzata come base di calcolo.
Il principio fondamentale della NASpI prevede che l’indennità di disoccupazione sia correlata alla retribuzione imponibile degli ultimi quattro anni. Ma il recente chiarimento permette di valorizzare i periodi coperti dalla cassa integrazione sostitutiva della retribuzione, sia conguagliata dall’azienda sia direttamente erogata dall’INPS. In questo modo, anche i lavoratori che non dispongono di retribuzioni reali potranno accedere alla misura.
Come funziona il nuovo calcolo
Secondo il messaggio INPS, l’indennità di disoccupazione viene determinata valorizzando i dati di contribuzione figurativa derivanti dai periodi di cassa integrazione. Questa metodologia garantisce che, nonostante l’assenza di retribuzione imponibile reale, i lavoratori cassintegrati possano comunque ottenere la NASpI. È importante sottolineare che questa misura è conforme ai principi stabiliti dalla circolare INPS n. 94 del 2015, che già prevedeva il calcolo dell’indennità sulla base delle settimane di contribuzione, indipendentemente dalla loro retribuzione parziale o totale.
In sintesi, il messaggio n. 4254 introduce un’importante tutela per i lavoratori in situazioni di particolare vulnerabilità. Anche in assenza di retribuzioni reali negli ultimi quattro anni, i periodi di cassa integrazione saranno sufficienti per soddisfare i requisiti contributivi richiesti per accedere alla NASpI. Questa soluzione rappresenta un passo avanti nell’equità del sistema di protezione sociale, assicurando un supporto economico a chi ne ha realmente bisogno.