Il muratore che salvò Primo Levi. Carlo Greppi racconta Lorenzo

Io credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi; e non tanto per il suo aiuto materiale, quanto per avermi costantemente rammentato, con la sua presenza, con il suo modo così piano e facile di essere buono, che ancora esisteva un mondo giusto al di fuori del nostro”.

Lo scrive Primo Levi in Se questo è un uomo, il suo tragico capolavoro: la più grande e diretta testimonianza scritta della vita, e più ancora della morte, in un lager nazista.

Lo scrive Primo Levi a proposito di Lorenzo Perrone – forse Perone? – il muratore “quasi analfabeta” che, di fatto, l’ha salvato. E di lui racconta Carlo Greppi in Un uomo di poche parole (Laterza, 2023), al centro della presentazione dilunedì 15 gennaio, alle ore 18.30, negli spazi della libreria Ubik di Foggia, ad anticipare l’incontro con gli studentidell’Istituto Superiore Notarangelo-Rosati in programma martedì 16 gennaio, a completamento di un meraviglioso progetto lettura incentrato sulla Shoah.

Un ospite importantissimo, intercettato dall’Università di Foggia per una serie di interventi accademici e condiviso con il pubblico della città, nel mese in cui si ricorda il genocidio degli ebrei. Intellettuale e strenuo antifascista, infatti, Carlo Greppi è inoltre curatore della collana di Laterza denominata Fact Checking, volta a “smascherare” luoghi comuni e falsi storici propri di certa storiografia. A presentarlo, in libreria, sarà il docente universitario Marco Barbieri.

Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo (Laterza, 2023). In Se questo è un uomo Primo Levi ha scritto: «credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi». Ma chi era Lorenzo? Lorenzo Perrone, questo il suo nome, era un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz III-Monowitz.

Un uomo povero, burrascoso e quasi analfabeta che tutti i giorni, per sei mesi, portò a Levi una gavetta di zuppa che lo aiutò a compensare la malnutrizione del Lager. E non si limitò ad assisterlo nei suoi bisogni più concreti: andò ben oltre, rischiando la vita anche per permettergli di comunicare con la famiglia. Si occupò del suo giovane amico come solo un padre avrebbe potuto fare. La loro fu un’amicizia straordinaria che, nata all’inferno, sopravvisse alla guerra e proseguì in Italia fino alla morte struggente di Lorenzo nel 1952, piegato dall’alcol e dalla tubercolosi. Primo non lo dimenticò mai: parlò spesso di lui e chiamò i suoi figli Lisa Lorenza e Renzo, in onore del suo amico. Questo libro è la biografia di una ‘pietra di scarto’ della storia, di una di quelle persone che vivono senza lasciare, apparentemente, traccia e ricordo di sé. Ma che, a ben guardare, sono la vera ‘testata d’angolo’ dell’umanità.

Carlo Greppi. Storico, autore, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del Novecento. Per Laterza cura la serie “Fact Checking”, inaugurata dal suo L’antifascismo non serve più a niente(2020), ed è autore anche di 25 aprile 1945(2018) e Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo (2023). Con il libro dal titolo Il buon tedesco ha vinto il Premio FiuggiStoria 2021 e il Premio Giacomo Matteotti 2022.

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