“Professoressa, non vorrei sbagliarmi ma qui sotto c’è qualcosa”. Comincia così l’avventura dell’archeologa Marisa Ferreri: durante uno scavo, una sua studentessa trova uno scheletro.
Ordinaria amministrazione? Non proprio, perché sotto le costole c’è anche un peacemaker: difficile imputarlo al XII secolo.
Marina D’Errico, docente e archeologa, disegna un avvincente giallo d’ambientazione archeologica, al centro del suo romanzo d’esordio dal titolo Una sezione volante (Albatros, 2023): mercoledì 25 ottobre, alle ore 18.30, lo presenta in anteprima negli spazi della libreria Ubik di Foggia, la sua città. A conversare con l’autrice, sarà la giornalista Monica Gigante.
Una sezione volante (Albatros, 2023). La dottoressa Marisa Ferreri, esperta in Archeologia medievale, è concentrata sullo scavo in una porzione di territorio accanto alla cattedrale di Villaombrosa.
Il suo mestiere, pur essendo affascinante, non nasconde quelle insidie che spesso sono celate da falsi onori e false considerazioni. Polvere e sudore, freddo e umidità accompagnano le giornate di Marisa, la quale, imperterrita, svolge il suo lavoro con passione e dedizione.
È proprio in una di queste giornate, la quale già aveva preso avvio con certe sue riflessioni amare sulla superficialità di alcuni suoi giovani collaboratori laureandi in Archeologia, che accade l’impensabile.
Il ritrovamento in una sezione dello scavo di uno scheletro, assolutamente non imputabile all’epoca medievale, per opera di una sua assistente, mette in moto una serie di situazioni che conduce in un intricato dedalo di organizzazioni malavitose che operano indisturbate sul territorio da molto tempo.
Per Marisa Ferreri sarà decisivo l’incontro con l’ispettore di Polizia, Paolo Grassi, da cui scaturiranno una fruttuosa collaborazione e un rapporto speciale, risvegliando nei loro cuori sensazioni sopite dal tempo dalla noia e dall’incapacità di relazionarsi con il mondo circostante.
In Una sezione volante, Marina D’Errico ci offre una descrizione dettagliata di quel che avviene tra gli scavi archeologici, tra i quali si insinua una storia tinta di giallo, con note avvincenti e piene di suspense.
Marina D’Errico. Nata a Foggia nel 1966, dopo la Laurea in Lettere presso l’Università di Bari con tesi in Archeologia Medievale e Storia dell’Arte, ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’arte e delle Arti Minori presso l’Università di Napoli “Federico II”.
Ha successivamente conseguito un Master in Economia e gestione di beni e strutture artistico-culturali a Bari con stage presso la società Aicer di Bologna.Attualmente è docente di Lettere presso il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foggia. Ha collaborato a riviste e settimanali locali e nazionali in qualità di redattore e redattore capo, occupandosi di temi didattici e culturali, di tutela e conservazione dei beni culturali e del patrimonio storico-artistico ed archeologico del territorio.
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