Da Foggia possibile strategia per prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer

Foggia, 20 ottobre 2023. Uno studio coordinato dal Prof. Gaetano Serviddio, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Redox Biology, journal ufficiale della Society for Free Radical Research International (SFRI) con il titolo “Metabolic reprogramming in inflammatory microglia indicates a potential way of targeting inflammation in Alzheimer’s disease“.

 

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2213231723002471

Lo studio ha impiegato tecniche innovative per lo studio della bioenergetica cellulare, combinate all’uso di modelli animali e analisi bioinformatiche. Il progetto, che vede primo autore il dott. Moris Sangineto Ricercatore di Medicina Interna del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, ha dimostrato che le cellule di microglia nelle prime fasi dell’Alzheimer presentano una significativa riprogrammazione metabolica che guida la loro attività pro-infiammatoria.
In particolare, in seguito all’esposizione al beta-amiloide e a prodotti batterici derivanti dall’intestino, le cellule di microglia cambiano il loro metabolismo energetico cellulare, aumentando il consumo di glucosio e l’attività mitocondriale con conseguente stress ossidativo.

La buona notizia è che dallo studio risulterebbe possibile bloccare questa riprogrammazione metabolica riducendo quasi del tutto i livelli di infiammazione cerebrale.

La malattia di Alzheimer, la più comune forma di demenza senile, è caratterizzata dalla degenerazione del tessuto nervoso con accumulo di una proteina anomala detta beta-amiloide e sviluppo di intrecci neurofibrillari, comportando un costante e progressivo declino delle funzioni cognitive.
Oggi sappiamo che un ruolo importante nella patogenesi della malattia di Alzheimer è svolto dalla microglia, cellule molto simili a macrofagi che svolgono molte funzioni, tra cui quella di difesa.
Sembrerebbe infatti, che nelle prime fasi dell’Alzheimer, una eccessiva attivazione infiammatoria di queste cellule indurrebbe maggior danno neuronale e ulteriore produzione di beta-amiloide, innescando una reazione a catena.

 

“Lo studio apre scenari significativi nella comprensione dei meccanismi di progressione dell’Alzheimer. Occorre continuare ad investire in tecnologia di ricerca e supportare l’arrivo di nuovi ricercatori di formazione internazionale. – ha dichiarato il prof. Gaetano Serviddio –  In tal senso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche ha avviato un programma di riorganizzazione per dar vita al Laboratorio Unico di Dipartimento che permetta ai ricercatori di competere e vincere progetti di ricerca europei.”

Nel mondo, secondo i dati dell’organizzazione mondiale della Sanità, sono oltre 55 milioni le persone che convivono con l’Alzheimer, una delle principali cause di disabilità e non autosufficienza tra le persone anziane. Fra tutte le malattie che possono causare la demenza nell’anziano, l’Alzheimer è quella più comune (70% dei casi). 

Ad oggi la prevalenza della malattia di Alzheimer nella popolazione è in aumento e l’Istituto Superiore di Sanità stima in Italia circa 500 mila ammalati. Tuttavia, le opzioni terapeutiche sono quasi inesistenti e la ricerca è ancora lontana dal fornire farmaci realmente efficaci in grado di prevenire o di attenuare la patologia.
La scoperta di meccanismi alternativi è dunque necessaria per supportare lo sviluppo di nuovi farmaci, e la Scuola di Geriatria di Foggia è oggi impegnata in questa battaglia.

 

dott. Sangineto

Il supporto programmatico e finanziario dell’Università e dei Dipartimenti è necessario ad alimentare l’entusiasmo di noi giovani ricercatori, che abbiamo a lungo faticato per maturare esperienze, spesso all’estero. Da parte nostra però, è d’obbligo l’impegno a rilanciare una ricerca di qualità, una ricerca in grado di ridare un giorno nuove speranze ai malati. Con questo lavoro diamo un nostro contributo, ma la strada è ancora lunga.- ha dichiarato il dott. Moris Sangineto.

Il progetto di ricerca del dott. Sangineto  è stato selezionato per l’assegnazione di uno dei grant SIMI riservati a giovani ricercatori deliberato dal Comitato Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna, tra le più antiche e prestigiose Società scientifiche italiane. Il premio del valore di 50.000 euro sarà assegnato Domenica 22 ottobre 2023 in occasione del Congresso nazionale della società (SIMI) in programma a Rimini.

Redazione

Recent Posts

Dobbiamo abbassare le serrande: Intesa Sanpaolo, annunciata la chiusura | Mazzata per i clienti

L'annuncio ha lasciato senza parole i clienti della banca, che ora dovranno recarsi altrove. Dove…

2 ore ago

Ritardo aereo, se ti capita sei fortunato | 600€ di risarcimento: devono darteli per forza

Ritardo aereo, quali sono le condizioni per cui puoi richiedere un rimborso. Scopri ora come…

10 ore ago

Bancomat, stabilita la nuova soglia | Più di così non puoi prelevare: cifra bassissima

Bancomat, arrivano le nuove soglie per i prelievi: quanto puoi prendere e come organizzarti con…

13 ore ago

Adriano Celentano, altro che Claudia Mori e Ornella Muti | Nel suo cuore c’è un’altra ancora: la ama da decenni

C'è una passione nella vita di Adriano Celentano? Nel suo cuore potrebbe esserci altro rispetto…

17 ore ago

Test della personalità, scegli un gatto e ti dirò chi sei | Descrizione super dettagliata

Test di personalità, quale gatto ti rappresenta di più? Scoprilo ora per poter scoprire qualcosa…

19 ore ago

Sorpasso a destra, se lo effettui così eviti la multa: vigili impotenti | Lo dice il Codice della Strada

Sorpasso a destra, c'è un modo per evitare la multa? Ecco tutto quello che devi…

21 ore ago