San Nicola Varano, luogo ameno e dimenticato. Arriva Sergio Mattarella
Il 28 settembre è fissata la visita del presidente Sergio Mattarella a San Nicola Imbuti – Varano per cui sono stati mobilitati 500 militari dell’EI per esercitazione tattica anfibia e aeromobile “Leone Alato 23”.
Sull’evento organizzato è intervenuta Leonarda Crisetti, docente e scrittrice, presidente dell’associazione “Donne del Gargano in cammino”.
San Nicola Imbuti, detto anche San Nicola Varano (FG), frazione di Cagnano Varano, è un sito ameno puntellato da sorgenti, che si ammanta della macchia mediterranea, un luogo della memoria che conserva tracce della presenza dei monaci benedettini e dell’Idroscalo della regia Marina intestato a Ivo Monti.
Il sito vanta pertanto una lunga frequentazione attestata dalla presenza di una via antiqua proveniente da San Nicandro Garganico, che passa poi per la grotta di San Michele (Cagnano) e per Carpino e raggiunge la Civita (Ischitella).
San Nicola Varano è la “città fantasma” sottoposta all’incuria del tempo. Nel 2019 sembrava dovesse risorgere a nuova vita.
Questo, a seguito di un protocollo d’intesa sottoscritto dal sindaco di Cagnano Varano Claudio Costanzucci e il Direttore Regionale del Demanio di Puglia e Basilicata Vincenzo Capobianco, presente Elisabetta Trenta, ministra della Difesa del governo Conte.
Non solo, anche della concertazione tra comune e agenzia del demanio: non essendo più utile ai fini della difesa, l’area della Marina Militare denominata “ex Idroscalo Ivo Monti” veniva finalmente dismessa al Comune, affinché la collettività potesse fruirne, creando un’opportunità per rilanciare e fare crescere l’economia locale. La notizia fu accolta con gioia dalla popolazione di Cagnano.
“Siamo orgogliosi di aver portato a compimento questo progetto, con il quale oggi mettiamo quest’area a disposizione dei cittadini. Il riutilizzo intelligente di aree militari non più utili ai fini operativi è uno dei principali obiettivi che la Difesa sta perseguendo con grande determinazione per il bene del Paese” commentava la responsabile del dicastero.
San Nicola Imbuti da alcune settimane è animato dalla presenza dei numerosi giovani dell’Esercito italiano che hanno allestito un campo, raso sterpaglie e rovi che occultavano persino le facciate degli edifici e impedito il pascolo alle mucche che prima circolavano liberamente persino negli edifici tappezzandoli di sterco.
La visita del Presidente è fissata il giorno 28 settembre 2023, esattamente cento anni dopo la venuta a San Nicola Imbuti del principe ereditario, S.A.R. Umberto di Savoia, alimentando le aspettative dei garganici sulla valorizzazione del sito una volta cessata la Grande guerra.
In pochissime occasioni il sito di San Nicola Imbuti-Varano ha fatto parlare di sé: nell’XI secolo, quando la presenza di popoli slavi richiese di intensificare la missione della Chiesa romana, allorché un convento benedettino alimentò un certo fermento economico-culturale anche in prossimità del Varano;
nel 1915, allorché giunse sul posto il capo di stato maggiore della Regia Marina, l’ammiraglio Paolo Thaon De Revel, per verificare se ci fossero le condizioni per impiantarvi una base militare; nel 1918 per sua maestà il re Vittorio Emanuele III orgoglioso di conoscere l’opera realizzata. In tutti i casi, fu la ragion di Stato ad attenzionare le massime autorità verso questo territorio.
Vorrei ricordare che la costruzione dell’Idroscalo era vista come un’opportunità per tutto il Gargano;
prevedeva altresì la costruzione del porto militare a Capojale per il naviglio leggero, le opere di bonifica del lago, le strade ordinarie nuove e il miglioramento di quelle esistenti, il tronco ferroviario San Severo-porto di Capojale, l’acquisto dei terreni intorno al lago per favorire la colonizzazione interna, l’agricoltura e la pesca.
Il progetto, insieme all’obiettivo ‘difesa nazionale’, intendeva rigenerare una zona completamente abbandonata. Si è trattato, però, di un sogno interrotto perché, dopo la piccola parte recitata durante la seconda guerra mondiale, su questo importante tassello del Gargano si sono spenti i riflettori e l’area è ripiombata nell’oblio.
È stato dunque il pericolo della guerra ad attenzionare le massime autorità verso quest’area del Gargano.
Non invece nel 2019, quando giunse a Cagnano Varano la ministra della difesa Elisabetta Trenta per presenziare al protocollo d’intesa con il quale fu sancita la cessione delle aree ex Idroscalo di Varano Ivo Monti – chiesa di Santa Barbara – porto canale di Capoiale al comune di Cagnano Varano per un’utilizzazione duale (civile e militare) delle infrastrutture, risultando di altissima valenza strategica per il rilancio del turismo con notevoli ricadute occupazionali e beneficio per le piccole e medio imprese locali.
L’augurio è che il fermento di questi giorni sottenda ragioni di sviluppo e di pace e che alla base della scelta del sito per l’esercitazione ci sia l’originalità e la bellezza del sito.
L’auspicio è che lo Stato si faccia abbraccio con le energie della comunità per promuovere la rinascita dell’Idroscalo, del lago e di tutto il Gargano, per dare fiducia ai giovani, porre freno all’emorragia che sta svuotando i centri abitati, arrestare il degrado, recuperare la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato.
Testo e foto a cura di Leonarda Crisetti