Si è laureata all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro la seconda studentessa rifugiata proveniente dall’Iraq e la prima del Corso di Studi in Scienze Biologiche, con una tesi di laurea in Igiene sui nuovi traguardi nella prevenzione dei tumori del colon retto.
E’ l’undicesima dal novembre 2019, quando il Rettore Stefano Bronzini ha consegnato la pergamena al primo studente rifugiato ad aver completato il percorso di formazione triennale. Da allora altri due studenti hanno conseguito anche il diploma magistrale e altri cinque si sono iscritti a un Corso di Laurea di II livello.
S. ora ha 30 anni, è arrivata in Italia quando era molto piccola con sua madre che era giovanissima e aveva deciso di rischiare tutto pur di dare una chance ai propri figli e scappare dalla guerra:
Mia madre era l’unica che sapesse parlare la lingua inglese ed entrò nella postazione del comandante per chiedere aiuto. La prima Guardia Costiera che ha risposto è stata proprio quella italiana e sono stati loro i primi a soccorrerci.
Nel frattempo l’acqua entrava nella barca e piano piano incominciava ad affondare. Infatti non appena hanno salvato tutti quelli che erano a bordo, dopo forse neanche dieci minuti, la barca è affondata”.
Nel 2018 S. si è rivolta al Centro di Servizio di Ateneo per l’Apprendimento Permanente (CAP) per ricevere supporto alla sua integrazione accademica, ha poi richiesto e ottenuto una borsa di studio finanziata dal Ministero dell’Interno e dalla Conferenza Italiana dei Rettori che le ha garantito per tutti gli anni di studio specifici servizi di scambio interculturale e di mentorship (www.uniba.it/centri/cap) e oggi è l’undicesima studentessa con protezione internazionale ad aver raggiunto il traguardo della laurea.
“Del mio paese – dice la neolaureata – non ho molti ricordi perchè ero molto piccola quindi non ho un ricordo reale. Ho sentito i discorsi che facevano i miei genitori e mi sono fatta un’idea. Come me l’hanno raccontato è bellissimo, ma non so se mi piacerebbe tornare. Invece so per certo che dopo la laurea di base voglio continuare a studiare”.
E l’Università degli Studi di Bari, attraverso la specifica Linea di Azione per le iniziative a sostegno delle persone rifugiate, continuerà a sostenerla nel suo sogno, oggi divenuto realtà.
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