Foggia, 16 maggio 2023. È accaduto che una donna su undici candidati sindaci diventasse prima cittadina di Bovino, “una sindaca, sì chiamatemi così, lo dice anche l’Accademia della Crusca”.
Lei ha una tessera di partito, quella di Sinistra Italiana, simbolo con cui è stata candidata alle politiche scorse. “La mia vittoria – precisa- è civica non solo per la lista ma perché a votarmi è stata anche gente lontana dalla mia ideologia politica. Me l’aspettavo questo esito, anche il numero di voti, lo sentivo nell’aria che questa era la congiuntura favorevole.
Ha ottenuto 1.021 voti, una percentuale di 53, 71% e 7 seggi. A Vincenzo Nunno, sindaco uscente, ne sono assegnati 3, ad Alberto Casoria nessuno.
Due avversari di area di destra, ma Stefania spiega: “Se la base del Pd ci ha votato, non sono state queste le scelte dei dirigenti, che almeno hanno fatto il loro endorsement per Nunno, nel Pd. Il M5s aveva dei suoi esponenti nella lista del sindaco uscente, una scelta che la base non ha condiviso, ed è un messaggio che ho cercato di far arrivare ai vertici provinciali”.
Nei paesi va un po’ così la campagna elettorale, non fa eccezione Bovino, circa 3mila abitanti. La sindaca condivide, ma fino a un certo punto: “Quando arrivano dirigenti provinciali e regionali a sostenerli, dal vivo o sui social, almeno dovrebbero rendersi conto del ‘minestrone’ che c’è nelle liste, con Nunno erano schierati Fdi e Fi. Mi hanno sostenuto i partiti? Io dico no, il motivo, poi, è da chiedere a loro”.
Recriminazioni? “Nessuna, niente acredine, ho appuntamento con l’assessora Maraschio a breve e con i tecnici della Regione. In campagna elettorale è stata anche qui a sostenermi”.
Al suo attivo, anche l’impegno nell’Archeoclub, nel presidio del libro, nell’educazione ambientale, anni di impegno fra i banchi del consiglio e nel tessuto vivo di un un paese fra le perle dei Monti Dauni. Insegnante di professione, nel 2019 ha vinto l’Italian Teacher Award.
“È stata la partecipazione della comunità, dei giovani la vera chiave della mia vittoria. La prima cosa che intendo fare è aprire il Comune con dei consigli in streaming, attivare, come da regolamento, le consulte, i tavoli di confronto con associazioni e imprenditori. Vogliamo una Bovino di trasparenza e legalità, come abbiamo detto in campagna elettorale, all’altezza della sua storia, del suo patrimonio artistico e culturale, in questi anni è caduta molto in basso”.
Consigliera comunale di opposizione per circa 10 anni, si è dimessa con altri 5 consiglieri quando un dirigente comunale fu arrestato per peculato. “Uno shock, per noi, una paese violentato”. Ora pensa al bilancio: “So che la strada non è spianata, conosco bene la situazione, alcune mancanze le abbiamo sempre segnalate, se fossi stata un uomo forse sarei stata più credibile. Una donna che parla di questi temi? Sì, forse ho dovuto superare più ostacoli”.
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