La Venere di Botticelli come spot fa molto parlare di sé
StatoDonna, 24 aprile 2023. In principio fu lo shooting fotografico di Chiara Ferragni agli Uffizi davanti alla Venere del Botticelli, opera che oggi, nello spot del ministero del Turismo, è diventata messaggera della bellezza italiana nel mondo. In diverse fogge, nell’atto di scattare selfie, in minigonna, a mangiare una pizza, con camicetta e borsa, l’immagine è accompagnata dal claim “Open to meraviglia”.
Per le polemiche suscitate, lo spot ha fatto molto parlare di sé, e questo è un primo risultato in termini di visibilità. Ma entrando nel merito, anche Vittorio Sgarbi, critico d’arte e rappresentante del governo, non esulta come è solito fare quando è convinto di qualcosa, e nemmeno critica, senza mezzi termini nel suo modo solito.
“È molto più attraente nuda”, riporta Adnkronos. Modernizzarla? “È una divinità e rappresenta il mito e la bellezza dell’Italia nella sua dimensione senza tempo”. “La contaminazione figurativa che viene fuori dalla creatività di Armando Testa- aggiunge- è di applicare lo spirito della Ferragni al capolavoro di Botticelli”.
Le parole del sindaco Dario Nardella: “La Venere di Botticelli è uno dei simboli della bellezza dell’Italia e testimonianza della grandezza del Rinascimento fiorentino. Usarla con una maglietta addosso mentre mangia una pizza per pubblicizzare l’Italia nel mondo credo sia una scelta infelice e ingiusta per la nostra cultura. Perché banalizzare così l’Italia? Di questo passo arriveremo al David di Michelangelo con un mandolino in mano”.
Livia Montagnoli su artribune.com scrive, dopo aver passato in rassegna le varie critiche:
“La nostra perplessità non è certo da attribuire alla profanazione pop delle Venere botticelliana (non sarebbe la prima volta, e che male c’è se un’opera d’arte diventa un’icona trasversale?), quanto all’allure da pubblicità vecchio stampo, superata, cringe, stereotipata e persino a rischio di scadere nel kitsch”.