Filiera culturale di Foggia chiede risposte alle istituzioni a tre anni dalla nascita

StatoDonna, 20 febbraio 2023. Il secondo appuntamento della Filiera Culturale della Città di Foggia si terrà il 27 febbraio presso il Teatro Regio di Capitanata, in un incontro aperto a tutti. “Il movimento ideologico- scrive in una nota- con ispirazione nazionale nato in Puglia, ringrazia le quasi 100 persone, prevalentemente operatori culturali che hanno preso parte al primo incontro presso la Biblioteca di Foggia e che proseguiranno i lavori su base mensile in altri luoghi della cultura cittadini”.

Dopo aver sottolineato l’importanza di pensare in sinergia tra tutti gli operatori, per riportare linfa vitale ad un comparto indebolito dal Covid e non solo, il movimento ricorda alcuni argomenti affrontati. Si è discusso, sinora, di incertezza sulle prospettive lavorative dei giovani, dopo la loro formazione artistica, della gestione migliorabile di alcuni bandi regionali sulla produzione culturale audiovisiva, della discrepanza fra le competenze deludenti di chi scrive alcuni bandi ministeriali e le competenze elevate richieste agli operatori culturali, Analisi su pro e contro relativi al bando natalizio sugli eventi culturali del Comune di Foggia.

“Tra i presenti- dicono a proposito dei temi affrontati in Biblioteca- è emerso un piacevole senso di coesione, con il principale obiettivo di compiere, in pubblico, analisi e sintesi su obiettivi comuni al comparto, alcuni tuttora irrisolti e da affrontare insieme alle Istituzioni”.

Successivamente- comunica la filiera –  il giorno 15 febbraio, una delegazione di sei operatori della Filiera ha effettuato un resoconto di persona al nuovo dirigente alla Cultura del Comune di Foggia, Dott. Giuseppe Marchitelli, il quale ha accordato la linea del percorso intrapreso, ha offerto verbalmente il proprio impegno sia nel mantenere un canale comunicativo bidirezionale stabile ed efficace con la Filiera, e sia nel voler studiare insieme una programmazione con obiettivi a medio termine sulle esigenze culturali del territorio. Il dirigente, però, al momento non ha ancora assicurato la propria presenza. Noi ci saremmo aspettati una audizione sia dal commissario che dal dirigente alla cultura. Invece ancora oggi risultano assenti, chiusi nel Palazzo da cui decidono il presente e il futuro di questa città. La loro assenza è molto offensiva ed è ancor più offensivo il trattamento che riceviamo dopo tre anni dalla nascita della Filiera. In un dialogo ci devono essere due soggetti, ed uno è totalmente assente”.

 

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