StatoQuotidiano, 15 febbraio 2023. Data di inizio lavori 13 settembre 2019, data fine lavori 21/02/2021. Questo era il cronoprogramma della precedente amministrazione comunale circa il “Centro polivalente per minori” sito a Foggia in via D’Addedda. Il cartello sulla recinzione è ancora lì a indicare finanziamenti, obiettivi, ditta, tempi. Ma non è ancora finito due anni dopo quanto previsto, superato anche il periodo Covid.
La gestione commissariale e l’Ufficio Lavori Pubblici torna a occuparsene perché ha determinato il cambio nella direzione dei lavori. Il cantiere che StatoQuotidiano ha visitato mostra un’attività in pieno svolgimento ma anche una palazzina terminata, con gli infissi già installati e, di fronte, un fabbricato molto ampio, su due piani con un ampio portico, come previsto dal progetto presentato dal Comune di Foggia e finanziato, nel 2018, dalla Regione Puglia. La cifra riportata nella determima, 650mila euro, riguarda uno dei due fabbricati, quello destinato al centro polivalente.
Era il POR 2014-2020 per “Promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione “anche attraverso interventi di riqualificazione dei servizi e delle infrastrutture sociali e socio educative”. L’obiettivo prefissato, quello di prevenire il disagio con l’aggregazione, la socializzazione, la promozione culturale e sportiva e con l’apertura al territorio, anche in relazione a una zona che ha visto crescere negli ultimi anni il numero delle nuove famiglie residenti. Tale attività dovrebbe essere svolta in connessione con i servizi dell’area minori. Un progetto unico nel suo genere, cui è stata destinata un’area molto ampia, e che, almeno negli ultimi anni, non trova precedenti nella sua destinazione “sociale”.
Sul cartello all’ingresso c’è ancora scritto, fra le altre informazioni, “Casa rifugio per donne vittime di violenza”, una specificità che, sull’onda dell’approvazione del progetto e dell’avvio ai lavori nel 2019, è stata dichiarata ai quattro venti. Siccome questi centri di accoglienza non si pubblicizzano per ovvi motivi né, ci pare, possano trovarsi in una zona destinata ad altre attività ricreative per tutti, sul punto sorvoliamo e ci atteniamo alla più recente determina: “Lavori di realizzazione di una struttura di cui una denominata Centro aperto polivalente per minori in Foggia presso via D’Addedda – sostituzione direttore dei lavori”. Saranno case di “semiautonomia” o co-housing finito il percorso più critico per le donne maltrattate? Vedremo. Fatto sta che gli 8 -9 appartamenti hanno preso forma, chissà quando saranno funzionanti insieme allo stesso centro minori, perché spesso anche la lentezza dei tempi trasforma i gioiellini in strutture lasciate a se stesse.
Ricordiamo che, così come prevista nel bando del 2018, l’accoglienza nel centro minori riguarda contemporaneamente non più di 50 giovani, in età compresa tra i 6 e i 24 anni, con priorità per i minori fino a 18 anni. Fra le finalità del progetto, l’apertura ogni mattina alle classi delle scuole elementari e medie del quartiere e della città come “spazio didattico integrativo e complementare a quello scolastico”, nonché a operatori sociali, insegnanti, genitori che intendono partecipare a momenti formativi specifici. Così nel bando. Si presume che anche per deliberarne la gestione, eventualmente, saranno richiesti ulteriori tempi. Ma a quando la consegna alla città?
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