Aspiranti influencer nel mare dell’ultra fast fashion: mi manca Greta

StatoDonna, 27 gennaio 2023. Mi manca Greta. Ci pensavo qualche settimana fa, quando sono iniziati i saldi e il web si è scatenato nell’offerta spasmodica e fintamente democratica della moda per tutti. Da tempo ho scoperto l’esistenza dell’ultra fast fashion, evoluzione/involuzione della fast fashion la quale, a sua volta, come tutte le cose ha diversi aspetti alcuni dei quali si possono condividere, altri meno, alcuni per niente. Ultra fast fashion è una definizione coniata per un brand che, nato da un ingegnere e non da uno stilista, propone capi di abbigliamento sulla base delle ricerche che gli utenti effettuano sui siti, attraverso le visite, i like, le condivisioni. Attraverso quei famosi dati che non abbiamo remore a regalare. Attraverso tutti quei video che scorrono nei nostri feed, e che noi guardiamo più o meno interessati, ma transitano dai nostri social e l’algoritmo che poi così intelligente non è, dà per scontato che ci interessino, solo perché magari una volta abbiamo acquistato un mascara on line.

E comunque, questo brand inonda i social con i suoi prodotti a bassissimo costo, puntando sulla quantità infinita dei prodotti caricati nella giornata, che possono essere anche migliaia, in un numero altissimo di varianti di colore, spesso copiati di sana pianta da altri brand che di volta in volta segnalano, recriminano, denunciano ma senza grandi risultati evidentemente, visto che la strategia aziendale continua ad essere quella.

Mettono in atto un programma di affiliazione attraverso il quale le aspiranti influencer possono richiedere di provare alcuni prodotti che vengono inviati loro a patto che sui loro profili social condividano l’esperienza. E i social sono inondati di questo. Chiare Ferragni mancate e per giunta tutte uguali tra di loro… Nessuna con una personalità originale. Esagero? Andate a vedere, e mi direte. Arriva la scatola a casa, apro con urletti d’ordinanza, mi provo i capi, faccio il video, lo pubblico. Questo è, e nessuno si offenda per carità. Forse sfugge a me la bellezza del momento, vi chiedo scusa.

Poi c’è il lato sommerso, quello che non appare, ma che tutti conoscono perché non è certo una novità quanto poco sia sostenibile (e non solo per l’ambiente) un’attività di questo tipo. Ad esempio il problema gravissimo dello smaltimento di questi abiti, raccolti in siti ormai famosissimi quali Dandora e Atacama, a formare vere e proprie montagne dalle quali, tra l’altro, si discute per le nubi tossiche sprigionate. Provate a scrivere questi due nomi nella barra delle ricerche di Google, e poi ne riparliamo.

E allora preferisco Greta, e quella gioventù che ha deciso di seguirla. E mi fanno sorridere questi signori incravattati, un po’ agèe, che la prendono in giro, la offendono e con lei i ragazzi che la ammirano. Li deridono, sminuendo le cose in cui credono, e gridano sdegnati contro i poteri forti che li usano. Sarà vero? Chissà. La scienza a proposito dice tutto ed il suo contrario. Ma i documenti, signori, ce li avete? Perché guardate che se vi limitate a riportare un “dice che…” siete manipolati anche voi. Da chi sostiene che sono manipolati. Con l’aggravante che siete anziani e per definizione saggi. Dovreste sostenere i ragazzi che hanno degli ideali e in questi credono, anche se non li condividete. Dovremmo essere indulgenti perché altrimenti come pretendiamo di essere migliori degli altri?

Che poi, mi chiedo, i vostri ideali quali erano? Erano migliori dei loro? In che cosa credevate? Forse credevate in quell’amore libero che loro praticano. Non so se i vostri genitori erano contenti, ma non era importante. Avete combattuto perché i vostri figli e i vostri nipoti lo potessero vivere. E adesso volete impedire che lottino per le loro battaglie.Io non lo so se il problema più grande del pianeta sia il riscaldamento globale, e sicuramente gli interessi economici muovono il mondo, ne sono perfettamente consapevole e conosco il disincanto, purtroppo. Ma mai smetterò di sostenere chi crede in qualcosa.

Simonetta Molinaro, 27 gennaio 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

Simonetta Molinaro

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