Fiammetta Fanizza: “Foggia riparta dall’università e abbia più stima di sé”

StatoDonna, 29 dicembre 2022. Abbiamo scoperto che, fra i sostenitori di Elly Schlein, comitato Puglia, c’è la professoressa Fiammetta Fanizza, docente di sociologia dell’Università di Foggia. Noi la ricordiamo per il suo impegno politico, diretto, con il sindaco Ciliberti alle politiche giovanili. Era il 2004 e fra i personaggi carismatici e comunicativi di quel periodo, anche mediaticamente, c’era appunto lei.

Se questo comitato per Schlein avrà una presidenza in Capitanata, professoressa, sarà per lei?

Assolutamente no, mi sono allontanata dalla politica e in questo momento sono contenta di non avere ruoli di responsabilità, che è preferibile vengano svolti da altri. Non mi sento coinvolta da questo momento congressuale. Schlein ha un profilo interessante, culturalmente elevato, anticonvenzionale per certi aspetti. Ma io sono fuori da tante dinamiche politiche. Poi chi vince i congressi deve avere consapevolezza del territorio, si apre una partita di responsabilità anche se la propria mozione perde. In un momento difficile per il paese, in cui il centrodestra governa il paese, bisogna aggregare più persone, e il pluralismo è un valore. I mei padri ispiratori sono Dossetti, la Resistenza, l’antifascismo. Quando la tenuta del paese è a rischio, a livello sociale, di povertà, la politica diventa tanto più una missione. Questo è il motivo della mia adesione. Voterò per lei, questo sì

In realtà dalla politica non si è mai allontanata…

Ci sono diversi piani per fare politica, sono una sociologa dell’università di Foggia, ho molto a che vedere con la crescita dei giovani, con la loro formazione, non si può dire di esserne distante mai distante, in quest’ottica.

È rimasta sorpresa dalla scelta del rettore Pierpaolo Limone di lasciare l’Università di Foggia?

Sì, mi sono sorpresa. Nella sua genialità, a metà del suo mandato, ha accettato una sfida non semplice, ha fatto un salto in un mondo che non conosce che è quello delle università private.

Quando si voterà per il nuovo rettore?

Non si sa, al momento, fino al 9 gennaio resta in carica l’attuale rettore, per la data deciderà la reggente, la professoressa Lucia Maddalena.

Dunque una scelta sorprendente, diceva, quella di Limone

Qui non siamo abituati a vedere persone che rischiano, lasciare un posto fisso, da cui nessuno l’avrebbe mandato via, e senza paracadute, non è da tutti.

Forse avrà trovato anche maggiori vantaggi economici, se mi posso permettere

Lo pagano di più? Questo non lo so, ma vengono pagati tanto anche manager che alle aziende non fanno bene e se ne vanno con milionarie liquidazioni.

Lei è di Bari e vive da anni a Foggia. Le piace questa città?

Non mi dispiace. Qui abbiamo tanti problemi e si mette la polvere sotto il tappeto. Foggia è una città malata di sottosviluppo con tanti processi che non si sono conclusi, anche nell’università non ci credeva nessuno. La città deve assumere un atteggiamento più reattivo. Si parla tanto della cirminalità che è un problema, certo, ma che esiste qui come in altre città della grandezza di Foggia e in cui non impedisce di svilupparsi. Insomma città come Foggia ce ne sono tante ma sanno reagire. Qui si piagnucola troppo, con scarsa autostima, non nego che la città sia stata anche bastonata dagli eventi.

Anche dai baresi, come si dice?

Ma questa è una mitologia. La posizione geografica di Foggia dà tanti vantaggi rispetto al resto della Puglia, i leccesi, per esempio, hanno saputo valorizzare un posto più lontano, con più difficoltà di collegamenti. L’università è un esempio da cui ripartire, che fornisce giovani preparati e che potrebbero dare il loro contributo alla città. In ogni realtà lavorativa, aziende, comuni, si sono sempre distinti e hanno portato innovazione.

Un sindaco di Foggia fra i neolaureati?

Perché no, Raffaele Piemontese (assessore regionale al bilancio, ndr) è un nostro laureato, ha imparato dai colleghi giuristi del nostro Ateneo. Ci sono anche segnali positivi in questa città

Lei ha mai pensato di candidarsi a sindaco?

Ma se non voglio fare il presidente del comitato Schlien posso mai voler fare il sindaco?

Quali caratteristiche dovrà avere

Deve avere la capacità di essere “normale”, con l’intelligenza necessaria a capire dove Foggia debba andare, che direzione debba prendere, deve poter incidere sull’autostima della città.

La trova cambiata Foggia da quando lei ha lasciato la politica attiva?

Gli anni fra il 2010-2015 sono stati drammatici, con decrescita della città. Bisognerà fare un ragionamento che coinvolga tutti i cittadini e avere un minimo di orgoglio, credere che le cose possano cambiare, che diventino migliori e più vivibili

L’università e il territorio di Foggia potrebbero essere più integrati?

Nella classifica della cosiddetta “terza missione”- che riguarda ciò che l’università fa per soggetti terzi, aziende, comuni, uno dei parametri per la sua valutazione- siamo al 4° posto, un successo enorme. Vuol dire che ci sono soggetti che ci cercano e noi cerchiamo loro. Siamo quelli che formano la futura classe dirigente, indirizziamo risorse, quindi partecipiamo a un processo politico. Ciò non esclude che qualcuno possa aver voglia di spendersi in politica personalmente, e non ne sarebbe ostacolato, ma certo l’università non deve interferire, seppur molto presente sul territorio, con 5-6mila immatricolazioni l’anno.

Una sindaca per Foggia?

Chiunque sia, deve avere un grande senso delle istituzioni e della realtà. Certo quello di una donna sarebbe un ottimo segnale di crescita per la città, uno slancio, indicherebbe una forma di coraggio, una prospettiva, dedicarsi alle donne non è femminismo ma realismo. Le questioni di genere, tuttavia, sono legate non solo al legittimo diritto di una donna di rivestire questa carica, e a Foggia non è mai successo, ma vanno considerate anche da altra prospettiva, l’occupazione femminile, l’aiuto alla genitorialità, la conciliazione lavoro-famiglia, in una prospettiva di crescita più realistica, più aperta.

Un tema per il sindaco o sindaca

Foggia città universitaria, per esempio. Non concentrarsi solo sugli atavici problemi che ci sono ma guardare tutto il resto, non ignorarne gli aspetti positivi, attrezzarla meglio per gli studenti, capire che qui c’è un capitale umano ed economico. Il progetto c’è già, si chiama “Puglia regione universitaria”, l’abbiamo redatto con altre 5 università e io mi sono occupata proprio dei servizi agli studenti. Quindi se il prossimo sindaco vorrà il progetto c’è…

Ora l’universutà ha nuovi spazi con la caserma Miale

A breve cominciano i lavori di ristrutturazione, vedremo una rigenerazione di quella parte storica di Foggia, con la villa vicino, la stazione, il liceo, con la piazza davanti: ma chi c’è l’ha una zona così bella? Foggia non sarà seconda a nessuno.

Redazione

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