Fantascienza: l’Odissea nello spazio e nel tempo di Emiliano Maramonte

Stato Donna 21 dicembre 2022. La sua ultima pubblicazione è “Se stai per leggere questo libro è tutto sbagliato”, 25 racconti brevi estratti da un torneo letterario “Minuti contati”, cui ha partecipato per quattro ottenendo vari riconoscimenti. “A distanza di tempo- spiega Emiliano Maramonte– mi sono accorto di avere accumulato un piccolo “patrimonio” di storie che spaziano tra diversi generi, con un filo rosso che le unisce tutte: l’autenticità del gesto creativo. Questo piccolo progetto editoriale, realizzato completamente in proprio, raccoglie i miei 25 migliori racconti brevi, ripresi direttamente dalla Vetrina di Minuti Contati. L’ho fortemente voluto in primis per valorizzare questi frammenti di creatività dispersi nella rete – quindi per serbarne memoria personale – e poi per proporli a chi avrà piacere di leggerli”.

Leggi anche: E poi uscirono per riveder le stelle, la passione celeste degli astrofili dauni

È uno dei fondatori dell’associazione “Astrofili dauni”, di sé dice: “Ho sempre provato l’irresistibile istinto di rivolgere il naso all’insù, ponendomi mille interrogativi sui puntini scintillanti nel cielo che da sempre l’umanità osserva con stupore”. Oltre che iil suo amato cielo, ama le pagine dei libri che ha letto, in particolare quelle degli autori che hanno fatto decollare la sua meraviglia e curiosità. Nell’arco di più di un ventennio, ha collezionato un numero significativo di pubblicazioni, riconoscimenti, presenze in antologie e raccolte di racconti. Il percorso è culminato quest’anno con la vittoria al Premio Letterario per racconti di fantascienza “Urania Short” bandito da Mondadori. “Non è escluso che possa partecipare anche a Urania Romanzi”, ha anticipato Maramonte a proposito dei suoi prossimi progetti.

“Urania è la storica collana di fantascienza presente in edicola da 70 anni. È stato il coronamento di anni di studio, sacrifici e… notti insonni e la soddisfazione è salita letteralmente alle stelle”. C’è il suo nome anche in un’importante antologia “Atterraggio in Italia” scritta da un collettivo di autori di cui fa parte e che si sono specializzati in fantascienza.

Nella vita “sulla terra” svolge l’attività di consulente informatico e coltiva la passione per l’astronomia sin da bambino. La passione per la scrittura si salda a quella dell’astronomia,  “e c’è da dire che c’è sempre stato un rapporto speciale tra astronomia e letteratura, specie quella di fantascienza”.

Perché?

La fantasia ha permesso agli scrittori di superare i limiti imposti dalla fisica, raggiungendo pianeti distanti o, addirittura, altre galassie, a bordo di stupefacenti astronavi o altri strabilianti mezzi di trasporto interstellari. Da questo connubio sono nate storie che si sono marchiate a fuoco nella coscienza collettiva di tutti noi. Come non citare le avventure immaginate da Jules Verne o da George Wells, le quali hanno affascinato intere generazioni di lettori. Anch’io, nel mio piccolo, ho cercato di percorrere le strade della fantasia per inseguire visioni del futuro o scenari lontani nel tempo e nello spazio e, negli anni, sono riuscito a ritagliarmi un mio posticino nella fantascienza italiana.

Quando hai cominciato a scrivere di fantascienza?

Scrivo sin dall’età di 10 anni e non mi sono mai fermato. Dal 1999 ho provato l’emozione di essere pubblicato, e da quel momento mi sono dedicato con maggior impegno alla narrativa di genere, la fantascienza, appunto. Nella stesura delle mie opere sono stato assai agevolato dalla mia attività di divulgatore scientifico al servizio di una locale associazione di astrofili, il Gruppo Astrofili Dauni, e anche delle mie numerose letture di saggi e riviste a tema astronomico.

La scienza che fa strada alla fantascienza…

Il discorso delle conoscenze per chi scrive di fantasia a tema astronomico è importante per evitare di dire corbellerie. In passato  si sapeva poco, la gente immaginava che su  Venere ci fossero delle foreste, o  su Marte animali fantastici, poi sono arrivate le sonde e hanno rivelato che quei mondi erano totalmente diversi da quelli che si potevano immaginare anche solo 100 anni fa. Avere competenza in ambito scientifico dà maggiore accuratezza alla storia, i più grandi autori di fantascienza cosiddetta “tecnologica” sono anche scienziati, astrofisici, matematici, infatti le loro storie sono tecnologicamente molto accurate.

Che effetto hanno avuto su di te Verne e Wells?

Un senso di stupore, hanno fatto volare la fantasia di me ragazzo e di tante altre persone desiderose  di vedere il cosmo. Grazie allo loro fervida fantasia, la gente ha sognato di atterrare sulla luna, su Marte. Io ho letto il famoso romanzo di Welles “La macchina  del tempo” e mi ha dato un senso di meraviglia con avventure mirabolanti nel tempo e nello spazio.

Emiliano Maramonte è nato a Lucera. Classe 1974, scrive sin da bambino, ma è solo dal 1999 che si dedica alla narrativa con impegno costante. Ha all’attivo numerose partecipazioni a raccolte di racconti e antologie e ha scritto cinque romanzi, di cui quattro pubblicati. È stato finalista alla prima edizione del Premio Urania “Short” (Mondadori, 2017) e al Premio “ShortKipple” (Kipple Officina Libraria, 2018). Da qualche anno si diletta con contest e tornei letterari on-line e partecipa a vari progetti editoriali. È tra i membri fondatori del Collettivo Italiano Fantascienza, col quale, nel 2019, ha pubblicato l’antologia “Atterraggio in Italia” (Delos Digital) e nel 2021 le raccolte “2050– Quel che resta di noi” e “Pianeti Dimenticati” (entrambe per Delos Digital). Nel 2022 è finalista al Premio “Robot” e ha vinto il Premio Urania “Short”.

 

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