Statoquotidiano.it, 7 dicembre 2022. “Da oltre due mesi cerchiamo di farci ascolta dall’assessore regionale alla sanità ma inutilmente”. Salvatore Onorati, segretario provinciale della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia, riferisce sullo stato di agitazione che li riguarda e che ha visto un’assemblea a Bari dei quadri dirigenti del sindacato, per esprimere il disagio.
“La pandemia ha cambiato il mondo e gli strumenti in mano ai medici sono diventati inadeguti. C’è sempre più bisogno di un supporto amministrativo negli studi dei medici di medicina generale perché il carico burocratico assorbe gran parte del tempo e limita il tempo per la pratica clinica”. I medici di famiglia chiedono “meno burocrazia per recuperare il tempo della cura, è questo uno degli slogan venuti fuori dall’assemblea di Bari e racchiusi in un documento conclusivo”
“Con la pandemia e la limitazione degli accessi negli studi si è sviluppata la ricettazione online che va direttamente sulla tessera sanitaria, questo comporta oggi una minore presenza fisica negli studi medici ed una maggiore attività telefonica, senza avere la giusta organizzazione per far fronte a questa nuova maniera di distribuzione delle ricette ripetitive, quelle per le patologie croniche”. Onorati aggiunge: “È tutto il ‘sistema territoriale’ che va riformato per dare risposte di salute con strumenti nuovi che aiutino ad abbattere anche le liste di attesa”.
Una risposta per questo obiettivo possono essere “gli strumenti per la diagnostica di primo livello da dare alle forme associate dei medici di medicina generale”. E a proposito della consapevolezza di quanto avviene, auspica: “I politici dovrebbero visitare i nostri studi, non solo gli ospedali perché non hanno cognizione della medicina del territorio, serve un salto culturale della politica”.
Fa poi riferimento all’accordo nazionale sulle Aft (Aggregazione funzionale territoriale) che permette ai medici di aggregarsi e lavorare in rete con un certo numero di pazienti: “In questo modo un paziente è sempre seguito, h 24. Oggi abbiamo patologie croniche, non più solo acuzie, oltre alla transizione demografica c’è stata una transizione epidemiologica: si vive più a lungo e la prevalenza oggi è delle patologie croniche che devono essere curate sul territorio. Su questo si deve lavorare”.
Circa l’interlocuzione con Antonio Nigri della Asl di Foggia dice che “è buona, abbiamo già condivisa un’idea di come questa Aft dovrebbe funzionare, tenendo presente che la nuova organizzazione deve prevedere risposte diverse in base all’orografia del nostro territorio”. Per capirci, quello che è il territorio del Tavoliere non è quello dei Monti Dauni. “La domanda di salute della città– precisa- è la stessa dei piccoli centri dei nostri monti Dauni e del Gargano e le risposte da dare devono essere le stesse: stesse risposte con diverse modalità organizzative di lavoro”.
Un’ultima chiosa: “Gli ambulatori di tutti i medici di famiglia con il personale amministrativo significa anche dare una risposta occupazionale per il nostro territorio e questo credo non sia da sottovalutare”.
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