Stato Donna, 30 novembre 2022. Come tutte le mattine, anche oggi, 30 novembre 2022, c’è stata la rassegna stampa televisiva. Per Skytg24, nella rubrica la ‘Guida’, ha parlato come di consueto il giornalista Massimo Leoni, il quale per commentare la tragedia di Ischia ha fatto riferimento ad un mito greco, quello del titano Prometeo e di suo fratello Epimeteo. Partendo dalla etimologia dei due nomi. Pro-meteo significa infatti colui che pre-vede gli eventi, Epi-meteo è invece colui che riflette dopo, a cose fatte.
La vicenda antica vede Prometeo raccomandare al fratello di non accogliere in casa nulla che sia insolito, in quanto teme la vendetta di Zeus per alcune sue malefatte (Prometeo aveva ingannato il re degli dei e poi, non contento di ciò, aveva rubato anche il fuoco che Zeus aveva interdetto a tutti come punizione del suo inganno).
Epimeteo promette ma non mantiene la promessa: quando sull’uscio di casa gli appare Pandora, una donna bellissima, la grazia in persona anche per i tanti doni che gli dei e le dee le hanno donato, Epimeteo, affascinato da tanta bellezza, dimentica ogni pensiero razionale e la introduce in casa sua. Da un vaso che la fanciulla reca con sé escono tutti i mali del mondo e da allora, novella Eva, i mali e la morte si scatenano nel mondo.
Forse il paragone con quello che leggiamo e ascoltiamo sui media a proposito della tragedia di Ischia è un po’ azzardato ma i due nomi rendono perfettamente la polemica che anima gli osservatori dopo la colata di fango e le sue tragiche conseguenze. Qualcuno aveva avvertito le autorità competenti attraverso mail che sono state trascurate e sulle quali oggi indaga la procura. Si tratta di un ingegnere, ex sindaco negli anni ’90 dei luoghi del disastro.
Come pure è assodato che erano stati fatti piani di intervento per evitare la distruzione del suolo che aveva già fatto sentire in questi ultimi anni il suo pericolo. Così come siamo informati di somme stanziate per questi progetti di contenimento e di risanamento. Ma per le vicende sulle quali tutte le indagini sono aperte la situazione pare sia rimasta immutata. E come Epimeteo è stato accusato di essere il colpevole dei mali che per la sua insipienza si sono scatenanti nel mondo, ora è logico che si indaga su ogni atto mancato di intervento preventivo. Il fascicolo aperto dalla Procura è contro ignoti, per ora.
Il tutto mentre si afferma nei commenti mediatici che non riusciamo ad uscire da un prima e un dopo, che si ripetono sempre uguali, come nei migliori film-incubo fantascientifici nei quali si rivive sempre lo stesso giorno. In questi film distopici, che vedono la ripetizione infinita di giorni uguali con uguali errori, alla fine però arriva la comprensione e il cambiamento.
Nelle tragedie che riguardano il suolo che si ribella contro una antropizzazzione smisurata si osserva da sempre lo stesso schema: tragedia – soccorsi eroici – fine dell’emergenza – pausa non si sa perché – ritorno della tragedia. Con conseguente caccia ai colpevoli, che è certamente giusta ma che rischia di non far individuare tutte le responsabilità che si annidano nella notte dei tempi.
E la caccia ai colpevoli non sempre coincide con i colpevoli veri perché l’innocenza non sempre sta dalla parte delle carte a posto … Quante tragedie devono ancora capitare, in questo clima impazzito anche a causa dell’Uomo; di quanti segni ha bisogno ancora l’Epimeteo di oggi per non restare imbambolato rispetto all’inevitabile?
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