La solidarietà della scuola per un bimbo autistico e la mamma sola
Stato Donna, 17 ottobre 2022. È un argomento molto delicato. Quello delle donazioni. Salito alla ribalta nazionale anche da quando la giornalista Selvaggia Lucarelli ha pubblicato articoli su domanieditoriale e considerazioni sui social, avvertendo che non tutte le raccolte fondi hanno un fine chiaro. Cita i casi nazionali di Paolo Palumbo (malato di Sla, il cui caso è stato presentato anche sul palco del festival di San Remo) e di Melissa Nigri (bambina affetta da SMA 1, la cui madrina è Maria Grazia Cucinotta).
L’intento della giornalista è quello di “educare ad una beneficenza consapevole”, ponendo l’accento sull’evidenza che in alcuni casi non viene presentata una rendicontazione dettagliata dei fondi raccolti e soprattutto non ci sono indicazioni sulle spese sostenute.
Si vuole raccontare invece un caso di una raccolta fondi che non chiede nulla senza dare. Il piccolo Luigi è un bambino autistico di quattro anni; circa sei mesi fa gli è stata diagnosticata la leucemia mieloide. Non è un caso salito alla ribalta nazionale, non c’è il clamore mediatico. Ma la mamma, rimasta sola, non riesce a sostenere le spese mediche. E allora si è attivata una grande macchina della solidarietà. Quella vera, profonda, senza pubblicità.
Un gruppo di insegnanti, specializzate, tra cui Annalisa Grillo, di Stornarella, e Maria Rosaria Canzano, di Caserta, hanno attivato un corso di formazione online per docenti per la compilazione del PEI (uno dei documenti necessari all’interno di un consiglio di classe, quando è presente un ragazzo con disabilità). I docenti che hanno scelto di seguire il corso hanno fatto una donazione volontaria.
“Un ringraziamento a tutti i corsisti perché hanno partecipato da tutta Italia e lo hanno fatto perché c’era cuore, c’era amore: hanno preso parte anche colleghi che non avevano necessità di seguire il corso”, racconta Annalisa Grillo. Tutto il ricavato è stato devoluto alla mamma di Luigi, che puntualmente ha inviato a coloro che avevano effettuato il pagamento, la rendicontazione di quanto ricevuto e delle spese sostenute. In realtà, nessuno dei partrcipanti si era posto il dubbio che la raccolta avesse altri fini. Ma come dice Selvaggia Lucarelli, si tratta di un diritto. Ed è un motivo di crescita personale e collettivo. Insieme veramente si può fare tanto.