Stato Donna, 15 ottobre 2022. Spesso pensiamo, quando abbiamo completato lo studio dell’uno, di sapere tutto sul due perché il “due” è “uno più uno”. Dimentichiamo di dover ancora studiare il “più” [Cit.] Finora, nella nostra discesa attraverso i chakra, abbiamo riflettuto circa l’importanza di osservare e capire l’uno, il Sé dimorante in noi le cui caratteristiche interagiscono a livello dei crocevia energetici oggetto di questa rubrica. La conoscenza di sé stessi ora si spinge ad un ulteriore grado di coscienza, quello che contempla e accoglie l’altro, ovvero quello che include la consapevolezza degli altri. Qui desideriamo unirci ad un altro, a superare la separazione e a crescere.
Il cambiamento cioè permea la voglia di fondersi con l’altro e questo si realizza grazie al secondo chakra. Al penultimo centro nevralgico dei canali energetici, si colloca il chakra Svadhisthana, normalmente tradotto con “La propria dimora”. Dove possiamo trascorrere il maggior tempo possibile? In un “luogo” dove si sta bene. A spiegarla con Freud “il principio del piacere” è un meccanismo vitale secondo il quale fuggire le fonti di dolore è per difesa necessario, per contro cercare il piacere è di vitale importanza. Ma, quali sono le sue basi?
La materia prima del piacere sono le sensazioni che hanno in sé una forte componente mutante, esse sono infatti mutevoli, in continua trasformazione. Ecco perché l’elemento associato a questo chakra è l’acqua, perché essa è di per sé ricettiva, ovvero adotta la forma di ciò che pervade e in cui fluisce, e questo non la intacca.
Si dice che il piacere e le sensazioni siano collocate nella parte bassa del cervello dove risiede il sistema limbico che regola l’ipotalamo, responsabile a sua volta dei livelli ormonali e della regolazione del sistema nervoso involontario che modula la pressione sanguigna, la respirazione e il battito cardiaco. Ecco dunque perché il piacere è importante.
Andando oltre si può opportunamente aggiungere che da esso si coltivano le arti, le culture e il gusto per le cose belle. Peccato che in passato, e purtroppo ancora oggi in certe società si sminuisca la sua funzione e si imputi come causa di peccato! In questa sede, rimaniamo ben saldi alla sfera dei valori sani e della cura del Sé che accoglie e comprende gli altri. Il piacere e i sensi sono essenziali al secondo chakra e sono vitali per il risanamento dei nostri rapporti personali e al ringiovanimento dello spirito.
Chiaramente nel piacere si include anche quello sessuale e nella corrente yogica del Tantra si crede che il corpo maschile o femminile siano un tempio, un luogo di adorazione, dunque l’importanza di mantenerlo sano e pulito. La vita spirituale e la capacità di guidare l’energia psichica sono fortemente legato agli effetti prodotti dalla sessualità o dall’astinenza e dall’espansione della coscienza che entrambe queste esperienze possono portare. Wilhelm Reich, nella sua ricerca delle correnti bioelettriche del corpo, scoprì che il circuito ideale di flusso bioelettrico viene realizzato con l’orgasmo. Dunque l’affetto, l’amore e la sessualità celebrano il superamento delle differenze e di ciò che si fa sentire soli. Il luogo fisico in cui le sensazioni, il piacere, il movimento e il mutamento di questi flussi energetici si relazionano è situato sopra i genitali e sotto l’ombelico.
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