Michela Del Priore da Orsara a Foggia con la rete “Oltre” e mission sociale
Stato Donna, 15 ottobre 2022. Michela Del Priore 33 anni, laureata in Economia del turismo e marketing, lavora in una rete di imprese, la rete “Oltre”, che mette a sistema singole realtà aziendali per promuovere la gestione di servizi ed interventi volti allo sviluppo del territorio, in un’ottica di responsabilità etica e sociale.
Oggi sarà inaugurata la Bottega “Centonove/novantasei”, che vende prodotti etici e liberati dalla mafia, realizzati da associazioni e cooperative impegnate sui temi della giustizia sociale e dell’inclusione lavorativa. “Una rete di imprese in cui ritrovo perfettamente i miei ideali e in cui posso continuare a manifestare il mio impegno nella società in maniera concreta”, dice Michela del Priore che è stata già assessora al Comune di Orsara nella scorsa amministrazione del sindaco Tommaso Lecce.
Centonove/novantasei è uno spazio che punta a diventare presidio di cultura dell’antimafia e crocevia di storie, incontri, prodotti etici e liberati dalla mafia, ha spiegato “Oltre” annunciando il taglio del nastro. Beni, terreni, immobili che attraverso le attività di agricoltura generano un cambiamento delle persone e dei territori coinvolti, favorendo anche l’inserimento lavorativo di quanti provengono da situazioni di fragilità. “‘La Bottega vuole raccontare tutto questo attraverso la varietà dei prodotti presenti sugli scaffali e con un programma di eventi che mira a far conoscere testimonianze, buone prassi, economie sostenibili e circolari, per avviare un processo di riflessione e di contaminazione positiva nelle nostre comunità”.
Michela Del Priore lavora a Foggia ma ha scelto di continuare a vivere ad Orsara: “Non riesco a starci troppo lontana. Foggia è una città con molte difficoltà, una città ferita, nonostante tutto vedo un brulicare infinito di gente che prova a tessere speranze per la città. Associazioni, cooperative, gruppi di volontariato e tanti altri. Questo mi fa pensare di stare dalla parte giusta”.
Dell’esperienza politica vissuta nell’amministrazione di Orsara dice: “Devo molto al sindaco Lecce e ai miei compagni di viaggio, cinque anni da assessore con delega al turismo e agli eventi mi hanno sicuramente cambiata, temprata, hanno preso molto tempo e molto spazio dalla mia vita, ma mi hanno lasciato altrettante consapevolezze importanti. Il mio impegno politico nasce dall’importanza che ho dato fin dalla prima giovinezza alla mia terra e alla mia comunità, perché resistesse e sopravvivesse alle difficoltà oggettive del nostro territorio: quelle infrastrutturali, ambientali, ma anche e soprattutto socio-culturali”.
Ha iniziato con l’associazionismo, la consulta giovanile, poi è arrivata l’amministrazione. “Ho messo in campo tutte le competenze acquisite durante gli studi, ma soprattutto ho provato a mettere in campo il mio entusiasmo. Ho provato ad introdurre un turismo destagionalizzato e culturale, che attirasse un nuovo target. Ho imparato io stessa, sul campo, l’importanza di vivere in una comunità dove non sei mai veramente solo e ognuno è un tassello importante. Il nostro è un territorio pieno di risorse nascoste, che può essere valorizzato tantissimo. Il modello del welfare di comunità ci può aiutare, ne sono convinta in cui ogni singola persona è importante ai fini del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del paese. L’entusiasmo mi ha spinto anche in imprese che a volte sembravano impossibili”.
E oltre l’impegno politico, c’è quello sociale nell’associazione: “Sono tornata all’associazionismo. Cammino coi piedi ben saldi a terra anche se a volte mi mancano gli anni trascorsi al Comune. Quella sensazione di non fare mai abbastanza che ti spronava a non smettere mai. Quella sensazione di cadere all’indietro e di riprendere con più forza la rincorsa. Sì perché l’entusiasmo che mi ha spinto è un motore che non muore mai, spogliarmi del ruolo amministrativo e ricominciare mi ha insegnato proprio questo, mi ha in un certo senso dato la possibilità di scegliere chi essere e soprattutto se continuare ad essere. La politica in fondo è solo lo specchio di ciò che fai e che sei veramente, tolto il “ruolo”, resta solo la persona con la sua verità. Credo di poter dare ancora tanto, al di là delle cariche che vanno e che vengono e ho intenzione di collaborare con la nuova amministrazione in maniera sempre propositiva per lo sviluppo del territorio. Non occorre essere in giunta per impegnarsi attivamente, se ne hai veramente voglia”.
Ha recuperato molto del suo tempo negli ultimi mesi, tempo libero per sé: “È come se la mia stessa terra mi avesse semplicemente restituita al mondo. Leggo e scrivo molto, viaggio. Cerco di portare modelli nuovi anche qui, di essere propulsore di innovazioni sociali e di animazione territoriale. Franco Arminio diceva che il futuro è dei sognatori. Ed io, francamente, ci credo ancora”. Con altri giovani del territorio stanno costituendo un’associazione di divulgazione culturale: “Non mi fermerò.Cerco di non smettere di sognare un futuro migliore per la nostra terra, e di rendere quei sogni possibili e concreti”.