Stato Donna, 12 ottobre 2022. Nel 2022, in Italia si celebra la lingua tedesca. Specie in questa settimana di ottobre. E lo si fa anche a Foggia, grazie alla sua università e al dipartimento di Studi Umanistici. A partire dal 10 ottobre, fino al 17, una serie di incontri, lezioni seminari, toccheranno e riguarderanno la cultura, la lingua e la filosofia tedesche.
A presentarlo e introdurlo, coadiuvato dalle Prof.sse Alessandra Beccarisi (che intervistammo in occasione di un altro evento) e Myrtha Ehlert, il Prof. Loris Sturlese, docente di storia della filosofia medievale e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, di origini liguri ma trapiantato a Lecce, dove insegna, da 30 anni.
A Foggia sì, mi risulta essere una prima volta. È un evento collegato a una filiera nazionale, per la settimana della cultura tedesca. Mi fa piacere esserne parte insieme alle ottime colleghe, Beccarisi ed Ehlert. Il tedesco è una lingua importante, parlata da 80 milioni di persone, una lingua culturale, specie per la filosofia. Penso a Kant, Hegel, fino ad Heidegger.
Si rivolge ai giovani, al sapere, nell’ottica dell’importanza dello studio di una lingua. Che permette di attingere alla fonte per via diretta. Senza il filtro di una traduzione. È uno stimolo al sapere, alla cultura. La lingua come approccio a culture diverse, all’ascolto, all’integrazione. Basta anche solo una conoscenza passiva, accademica, per avere maggiori capacità di studio. Anche in Germania, chi studia filosofia, studia la lingua italiana. Altrimenti mancherebbe sempre una porzione del sapere.
Questo discorso va su due livelli. Il sovranismo è effimero, guarda sì ai problemi reali, oggi. Ma la portata di lungo respiro è dei giovani, degli studenti. Che viaggiano, fanno l’Erasmus, viaggiano all’estero. I nostri nonni lo facevano con la valigia di cartone, loro vanno per imparare, per una ricerca anche culturale.
E proprio l’emigrazione culturale, ecco, è un non problema. È un bene che i ragazzi partano per fare esperienza. Il male è che non ritornano dopo. Servono politiche adeguate ed impegno per motivarli a tornare, arricchiti.
Gli studenti sono stati molto attenti e partecipi. Gli incontri saranno garantiti anche in via telematica per permettere maggior partecipazione. Ho anche conosciuto professori eccellenti e ammirato una biblioteca, la Magna Capitana, stupefacente. Ricca di testi, anche rari, e pienamente fruibile sia per l’apprendimento di piccoli e ragazzi sia per lo studio accademico approfondito.
Foggia ha bisogno di una crescita culturale. È importante seminare e diffondere i poli culturali. Anche pochi, purché ci siano. Io arrivai a Lecce che c’era la Sacra Corona Unita, ora è un polo attrattivo, culturale, turistico.
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