Stato Donna, 8 ottobre 2022. Da domenica 9 ottobre prossimo, Giornata della Raccolta sangue, presso l’Avis ortese, in via Kossut, sarà possibile fare anche tipizzazioni per diventare potenziali donatori di midollo osseo. “E provare, così, a diventare la speranza di vita di un’altra persona. Perché, chi arriva ad avere bisogno di questo, di solito è purtroppo in uno stadio della malattia dove non esistono altre possibilità di vita, se non quella del ricevere una donazione o un trapianto. E, nel momento in cui il potenziale donatore viene contattato, prova la sensazione di essere importante ed utile per qualcuno”.
Stato Donna ha incontrato per i suoi lettori Domenico Sinisi, vicepresidente della sezione ortese dell’Avis.
“Tutto è partito” le sue parole “da un Convegno, che ha avuto luogo a Stornarella il 17 settembre scorso, in collaborazione con l’ADMO (associazione donatori midollo osseo) – di Puglia, dove è intervenuto il dottor Cappucci di Casa Sollievo della Sofferenza. In quell’occasione, siamo stati informati del fatto che la nostra sede Avis può diventare luogo dove sarà possibile fare, d’ora in poi, le tipizzazioni in collaborazione con personale qualificato dell’Ospedale di Sangiovanni. Abbiamo locali idonei e strumenti adatti”.
“Consiste nel fare un prelievo di sangue specificamente dedicato a verificare se si è idonei a diventare donatori di midollo osseo”.
“Suggeriamo tra i 18 e i 35 anni. In realtà, si può donare midollo osseo fino all’età di 55 anni.
Se, però, si considera che solo 1 persona ogni 100000 può diventare concretamente un donatore, allora questo significa che le possibilità che si arrivi effettivamente a donare sono pochissime. E diminuirebbero fino a farsi nulle se si decidesse di proporre la propria disponibilità in tarda età.
Per tale ragione, è necessario che si manifesti la propria volontà a donare quanto prima, appunto in un’età compresa tra i 18 e i 35 anni”.
A volte pensare al fatto di affrontare un trapianto porta ad avere paura preferendo non dare la propria disponibilità a diventare donatori.
“La modalità è cambiata rispetto al passato.Non si procede più attraverso un prelievo di midollo dalle ossa del bacino, come succedeva un tempo. Oggi si procede per aferesi, cioè si prelevano solo delle cellule staminali che si andranno a trasferire nel paziente bisognoso.
L’aferesi può durare un paio d’ore, o fino alle quattro ore, invece il trapianto di un tempo poteva avere una durata inferiore.
Tuttavia, oggi, grazie alla nuova tecnica, una volta passate le due ore di aferesi, si può tornare a casa; mentre un tempo, bisognava rimanere in ospedale un paio di giorni in osservazione”.
“Più semplice e senza controindicazioni. Anche perché si diventa donatori solo dopo essere passati per una serie di controlli tesi ad accertare che si sia fisicamente compatibili con la procedura di donazione”.
Considerando che la fascia d’età suggerita per diventare donatori di midollo osseo è compresa tra i 18 e i 35 anni, viene da chiedere: qual è la risposta dei giovani rispetto all’invito a donare?
“Organizziamo periodicamente dei Convegni, come quello del 17 settembre scorso.
In tali occasioni, abbiamo riscontrato una buona partecipazione anche con 28 donatori di sangue e 7 tipizzazioni”.
“Stiamo invitando le scuole ad organizzare Convegni con gli studenti presso le loro sedi.
Il 6 ottobre siamo stati, per esempio, presso il liceo di Stornarella”.
La donazione porta sempre ad altre donazioni e al desiderio di stare vicino all’altro. Da chiunque parta l’iniziativa. Perchè, chi lo ha sperimentato lo sa, è donando che si rinasce a vita nuova.
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