Stato Donna, 6 ottobre 2022. È iniziato il viaggio, in anteprima, per i giornalisti e gli esperti intervenuti alla conferenza stampa nella sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma alla scoperta di Giuseppe De Nittis, pittore pugliese, un italiano che a Parigi ha lasciato una impronta indelebile.
Paul Gauguin, riconosciuto per i suoi studi sul colore e per le sue ambientazioni tahitiane, alla fine del 1884 scriverà: “Tutti copiano De Nittis (…) De Nittis ha raggiunto la perfezione in ciò che gli impressionisti avevano iniziato”.
FOTO GALLERY di alcuni quadri che saranno in mostra
L’evento si svolgerà a Washington D.C. dal 12 novembre 2022 al 12 febbraio 2023 in un luogo cult degli Stati Uniti: nel 1921 The Phillips Collection è stato il primo museo americano dedicato all’arte moderna. Lo stimolo nasce dal riallestimento della Pinacoteca De Nittis di Barletta ad opera del professor Renato Miracco, storico e critico d’arte, che insieme a studiosi italiani e statunitensi ha data vita ad una rilettura internazionale di De Nittis.
“La Puglia oggi è fra le destinazioni turistiche più richieste – ha evidenziato il presidente Emiliano – Investiamo nella cultura perché è strategico per la crescita sociale, dell’economia e della formazione dei più giovani. In un dialogo sempre virtuoso tra pubblico e privato. Per la Regione Puglia è un motivo di orgoglio essere al fianco di The Phillips Collection per realizzare un progetto prestigioso come questo”.
La mostra An Italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis, presentata nella prestigiosa sede della Phillips Collection di Washington DC, di concerto con il Comune di Barletta e la Regione Puglia “rappresenta una straordinaria occasione per la promozione internazionale di uno dei protagonisti indiscussi del rinnovamento delle Arti nella seconda metà dell’800, nonché un importante momento di confronto tra istituzioni impegnate nell’ambito della diffusione della conoscenza del patrimonio artistico pugliese – ha dichiarato l’arch. Anita Guarnieri, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province Barletta-Andria-Trani e Foggia -. Tale lavoro si è inserito in maniera organica in una nuova attività di conoscenza, di pianificazione delle politiche territoriali e di rivalutazione dei beni culturali, avviata soprattutto nell’ultimo anno dal Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia”.
“Giuseppe De Nittis, nell’arco temporale dell’affermazione artistica, non esitò a viaggiare – sottolinea il sindaco di Barletta Cosimo Cannito -. La sua maturità è germogliata attraverso un itinerario nazionale, consacrandosi tra Parigi e Londra, dove estro e genio del pittore barlettano distillarono una quintessenza magicamente riflessa ancora oggi in tanti capolavori apprezzati ovunque. Questo principio lo riconosciamo identico allo spirito che anima la scelta dell’Amministrazione comunale di trasferire provvisoriamente alcune opere oltreoceano affinché, in sedi prestigiosissime, si possa ammirare la maestosa bellezza del tratto pittorico denittisiano che le ha generate – aggiunge il sindaco Cannito -.
“Non è stata fatta conoscere ed apprezzare abbastanza negli Stati Uniti, e non guardiamo a lui come invece facciamo per Degas e Manet– dice Dorothy Kosinski, CEO e direttrice di Vradenburg – . La nostra mostra punta i riflettori sul suo ruolo influente nell’arte impressionista, che continua a coinvolgere e a deliziare il pubblico”.
“L’idea di questa monografica, la prima sul suolo americano con un catalogo in lingua inglese – ha spiegato il curatore Renato Miracco – è basata su recenti ricerche di studiosi a livello internazionale con la precisa volontà di rileggere Giuseppe De Nittis, personalità poliedrica, innovatore, ispirato da molteplici culture artistiche del momento, sconosciuto al grande pubblico, morto prematuramente, che divenne punto di riferimento per una intera generazione di pittori europei”. “Dalla Puglia De Nittis si trasferì subito con la famiglia, perdendo presto entrambi i genitori, a Napoli e poi a Parigi e Londra. Lungo il percorso ragionato di questa mostra a Washington D.C., divisa in sezioni, potremo ammirare come De Nittis affronta tutti i temi tipici della pittura dell’epoca – conclude Miracco – dalle vedute urbane alla nuova moda parigina, alle vedute del Vesuvio ed ai magici paesaggi della campagna pugliese e francese”.
La mostra raccoglie 74 opere di cui 60 a firma De Nittis provenienti da 15 Istituzioni Museali come il Metropolitan di New York, a Parigi il Louvre, il Petit Palais ed il Museo della Storia Carnavalet, L’Art Institute di Chicago, Il Fine Art Museum di Boston accompagnate da 14 opere di collezione privata e da raffronti con opere di Edgar Degas, Edouard Manet, Gustave Caillebotte.
Ci sono due novità eccezionali. De Nittis è, per la prima volta, protagonista di una mostra negli USA. La seconda è che a De Nittis, per la prima volta, sarà dedicato un catalogo di oltre 250 pagine stampato in lingua inglese con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Culturale Italiano a Washington D.C.
L’evento internazionale, che congiunge con un ponte ideale la Puglia a Washington D.C., ha richiesto quattro anni di lavoro ed è frutto di un mirabile esempio di collaborazione fra privati ed istituzioni pubbliche.
La mostra, che vanta l’Alto Patronato del Ministero Italiano della Cultura, nasce in collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Provincia BAT (Barletta Andria TranI) con la Città di Barletta (Puglia) e la Pinacoteca De Nittis a Barletta (che conserva la grande donazione avvenuta nel 1914 di più di 136 opere da parte della moglie dell’artista), con il sostegno della Regione Puglia e della Fondazione Pino Pascali, in collaborazione con ARET (Agenzia Regionale del Turismo) Pugliapromozione.
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