Yoga Space (XVIII). Il quarto chakra, quello del cuore

Stato Donna, 1 ottobre 2022. Al centro dei sette chakra sta il quarto, dal nome Anahata. Osservando il nome sanscrito del nostro chakra di oggi, possiamo notarne la sua natura, in esso infatti coesistono due suoni che si incontrano senza scontrarsi, da cui la traduzione dal sanscrito, che viene resa con “il non toccato”. Per la sua natura centrale, questo chakra viene identificato nell’area del plesso solare con il cuore.

Il giusto fluire delle energie al livello del cuore richiede una buona maestria di equilibrio che comprende empatia, comprensione e generosità. Questi attributi sono tutti presenti nell’emozione vitale che tutti rincorriamo, cioè nell’amore. Questo sentimento è il più primordiale, una forza unificatrice e ristoratrice, capace di generare senso di sicurezza. Offrire tale senso ristoratore è un atto di generosità che prepara il campo all’amore per rifiorire. L’amore è un sentimento che tutti ricerchiamo ed è per questo che una volta individuatone un centro, si finisce col gravitare intorno ad esso, facendosi insieme portatori e dispensatori del sentimento.

Con l’amore si genera libertà, perché grazie ad esso, si superano i limiti che spesso ci si impone, si lascia spazio al cambiamento ma si resta coerenti. Al di là degli svariati modi in cui l’amore trova espressione, non c’è forma migliore di esprimerlo se non attraverso parole tenere e gentili. Necessariamente colui che le ascolta viene toccato da un desiderio di generarne altre e nel migliore delle ipotesi, ne troverà.

Il tramite che veicola l’amore è l’aria, che tutto pervade senza nulla toccare. Attraverso l’amore il meccanismo della vita fu innescato e si mantiene attivo, in costanti connessioni che superano le differenze, trascendono l’ego e attraverso la comprensione di quanto, nonostante le apparenti diversità, siamo tutti della stessa essenza: un’anima che necessita amore, capace di generarne e ferma nell’accoglierlo al ritorno.

Il cuore implica una pratica di equilibrio tra mente e corpo, tra il sé e l’altro, richiede di trascendere l’ego e anche, di dare ascolto e controllare il respiro. Quest’ultimo, come sappiamo è veicolo di trasformazione fisica e mentale. Se si vuole agire sul corpo, per esempio durante le partiche di yoga, ci si muove mantenendo una coincidenza scandita, respiro/movimento guidata dalla mente; e se si vuole agire sulla mente lo si fa attraverso il controllo del respiro che calma il ritmo dei pensieri e dunque arriva anche a dettarne la qualità.

Scopriamo insomma che nel chakra quattro, interagiscono varie forze, ma grazie a quella più sensata e ampia si illumina e si ispira la vita.

Simona Caputo

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