Yoga Space (XVI): Chakra 6, il terzo occhio

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Stato Donna, 17 settembre 2022. Procedendo in discesa sulla mappa dei chakra, ne incontriamo uno che per tanti è già noto, molti infatti lo chiamano il terzo occhio. Il dono della vista, quella interiore ed esteriore costituisce l’essenza del sesto chakra, chiamato in Sanscrito Ajna, che vuole dire conoscenza, visione, comando in luogo di decisione volontaria sul pensiero.

Gli occhi rappresentano uno strumento di percezione fisica, dalla luce derivano informazioni, ovvero attraverso gli occhi la mente riceve dei dati. Il chakra tra i due occhi, lavora più o meno allo stesso modo, con la differenza che esso utilizza una percezione non proprio visiva, quanto invece percettiva. Si possono leggere parole scritte sulle righe ma si può anche leggere tra le righe.

Ogni chakra lavora ed esiste in seno ad una ghiandola. Per sua natura il chakra Ajna è situato nella testa e lavora accanto alla ghiandola pineale, detta anche la “sede dell’anima”. Secondo alcuni studi la melatonina, ormone responsabile del buon umore, carente nelle persone depresse, viene separata dalla ghiandola pineale. La produzione di melatonina si innesca attraverso la luce filtrata dagli occhi. Ecco dunque perché la ghiandola pineale viene detta anche la sede dell’anima.

Tantissimi secoli fa, molte lingue, vedi il Greco, il Sanscrito, lo Slavo, senza dubbio l’Ebraico, avevano un duplice binario linguistico, da un lato esisteva la lingua della vita pratica e pragmatica, dall’altro un corrispettivo di lingua mistica, che esprimeva la vita spirituale. Questo, a mio avviso costituisce la prova del fatto che eravamo molto capaci di intuire, prevedere, provocare attraverso un uso immersivo della percezione. In altre parole avevamo una vita sensoriale e mistica molto più sviluppata di ora, ed è comprovata dagli studi di Filologia Linguistica. Tra l’altro, in alcune specie di rettili, la ghiandola pineale è ancora situata (come forse lo era anche in noi) dietro la sommità della testa e forma un organo molto sensibile alla luce.

Insomma, chi nello yoga, contempla e comprende la percezione di questo chakra e la interiorizza, sicuramente cresce, conosce e capisce con una marcia in più, semplicemente perché sa dell’esistenza delle stratificazioni energetiche che si concentrano all’altezza di tale ghiandola, riconoscendone la funzione e il potere.

Se si ha la consapevolezza della vita sottile, ovvero del fluire delle energie, sulla cui esistenza ho scritto già in diversi articoli, possiamo essere d’accordo sull’importanza del prestare orecchio, occhi e terzo occhio alla nostra salute. Dove essa, non si riferisce più solo e soltanto al funzionamento fisico dei vari organi bensì anche allo scorrere ordinato delle energie, ovvero dei corpi sottili che ci abitano.

Infatti, là dove le malattie, quasi sempre e quasi tutte, sono originate a livello sottile, perché non dovremmo curarle allo stesso modo?… Come? … Attraverso l’uso per esempio dei colori. Ma questo apre un’altra finestra sulla questione.

Simona Caputo, 17 settembre 2022