Cataleta Jam fest dieci anni dopo, l’idea di un cantiere musicale per Foggia

Stato Donna, 6 settembre 2022. Quest’anno ricorrono dieci anni dalla scomparsa di Gianni Cataleta, indimenticato musicista foggiano, che nell’arco della sua attività ha suonato dal blues al jazz, dal funky al rock and roll e alla musica leggera. Attento maestro, che nel 1986 apre, a Foggia, la prima scuola di chitarra moderna “La Guitar School Studio”, raccogliendo attorno a sé musicisti del territorio, molti dei quali, formati con il suo metodo, viaggiano in Europa esibendosi sui grandi palcoscenici al fianco di grandi nomi della musica leggera e jazz.

Dieci anni di mancanza, che si leggono chiaramente negli occhi di Lucia, una delle due figlie, che ci ha parlato di un importante progetto che sta prendendo forma. “Vorremmo che il ricordo di mio padre rimanesse vivo, soprattutto per trasmettere ai giovani, musicisti e non, la sua passione per la musica”.

Nel corso di questi dieci anni, ogni anno è stato organizzata una serata per celebrare il talento e la personalità di Cataleta; una sorta di festival per dare spazio alle esibizioni degli amici storici e degli allievi. Ma la vera innovazione del Cataleta Jam Festival è stata rappresentata da ciò in cui credeva Gianni: la condivisione.

Gianni Cataleta fondatore a Foggia della Guitar School Studio. In suo ricordo l’iniziativa giunta alla terza edizione (nel 2021) del Cataleta Jam Festival

In un’epoca dominata dai social network, appare come anacronistica la visione di un luogo dove creare la musica, ma è il vero fulcro di quello di cui Gianni Cataleta si è sempre fatto portatore soprattutto nella sua veste di maestro.

E così, l’edizione del 2021 è stata caratterizzata da una jam session finale, il momento di musica libera da condizionamenti in cui musicisti affermati e giovani emergenti suonano l’uno a fianco dell’altro, introdotto già dal 2018, alla quale hanno partecipato musicisti non contattati direttamente dall’organizzazione, ma che si erano presentati alla serata per amore della musica.

“Questo ci ha fatto riflettere”, racconta Lucia Cataleta, “sulla necessità di creare occasioni di confronto e di musica dal vivo che la città reclama e sul bisogno che i giovani hanno di stare insieme nel nome della musica. Gianni, quindi, potrebbe essere proprio il motivo scatenante che metterebbe in moto tutta una serie di iniziative del genere, ormai inesistenti a Foggia”.

Negli anni ci si è resi conto che una serata isolata all’anno non basta per restituire a Gianni e al suo talento tutto ciò che di grande ha lasciato a questa città, per cui le figlie Lucia e Rosa e la moglie Rita hanno avvertito l’esigenza di elaborare un progetto culturale a lungo termine che attraverso azioni mirate su vari fronti, costruisca una struttura di trasmissione sistematica del suo spirito e del suo metodo alle nuove generazioni, coinvolgendo gli allievi storici, a loro volta oggi affermati musicisti e maestri del territorio.

GIanni Cataleta in una foto del suo archivio anni 70 con Nicola Iocola

“Si tratta di un grande contenitore, attualmente in fase di costruzione e definizione. Il punto di partenza è l’archivio di Gianni Cataleta, un grande libro dei ricordi che racconta tutte le tappe della sua lunga carriera: foto, biglietti aerei, ricevute di pernottamento in grandi Hotel, contratti di lavoro, libri, metodi, chitarre, accordatori e strumenti vari, oggetti di arredamento della Guitar School Studio che catalogati in ordine cronologico, possono essere utilizzati per una vera e propria mostra che racconta la sua carriera, la sua storia e la sua scuola”.

“Una proposta su cui stiamo lavorando è quella di programmare una serie di laboratori in stile Gianni Cataleta (guidati dagli allievi storici) o una jam al mese in un locale della città, iniziative che culmineranno nel 2023 nel concertone finale che celebra gli undici anni dalla sua scomparsa”.

L’esigenza primaria è quella di coinvolgere al fianco dei musicisti e degli amici anche tutto il sottobosco degli artisti emergenti di Capitanata per i quali si può pensare ad un contest finale che incoronerà il musicista o la band più meritevole della kermesse. E ancora il Premio Gianni Cataleta, una borsa di studio, l’intitolazione di una strada della città alla sua memoria, e ancora iniziative collaterali nelle scuole.

Un progetto ambizioso, soprattutto per una città in cui le occasioni di fare musica non sono molte. Ma Lucia Cataleta sfodera “gli occhi della tigre, quelli che mio padre sosteneva di mostrare con forza e determinazione in ogni occasione”.

Valeria Mazzeo, 6 settembre 2022

 

 

Valeria Mazzeo

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