Stato Donna, 3 settembre 2022. Cari curiosi di questa rubrica ben ritrovati. Nell’intervallo estivo la scrittura è andata in pausa, ma non la mente e tanto meno il corpo.
Infatti, fedelmente alla nostra amata Puglia, che è un territorio attivo e ricco di luoghi in cui coltivare la pratica dello yoga, vedi in particolare Salento e Valle d’Itria, vi ho svolto un periodo di immersione e approfondimento di Yoga Ashtanga, il cui nome potrebbe anche richiamare qualche nozione.
La foto che accompagna questo articolo è stata scattata appunto in Valle d’Itria in un luogo dove il cibo è letteralmente quello dell’orto, la coltura è il massimo immaginabile a impatto zero e la varietà di dolci è letteralmente fatta di ingredienti naturali, tutti quelli dell’anima.
Dunque torniamo a parlare di energia e dell’importanza che assume lo scorrere della stessa. Nella sua componente medico-fisiologica, lo yoga comprende e tiene in alto conto, le qualità dell’energia che scorrono dentro di noi, che il nostro corpo immagazzina, e ci invoglia a considerarli e a prendercene cura. In uno degli articoli precedenti ho scritto circa le nadi, ovvero gli svariati canali energetici che ci abitano e che scorrono accanto al sistema muscolo scheletrico.
A seconda di quello che vediamo e sentiamo, delle sensazioni che viviamo, delle emozioni che proviamo, il cervello produce e distribuisce comandi al corpo. Sulla base del tipo di spinta emotiva, esso sprigiona una certa energia, le cui diverse qualità accompagnano il nostro agire.
Tale energia talvolta semplicemente scorre e se vissuta a pieno poi si dissolve, altre volte e per la maggior parte delle persone invece, ha con sé un lascito, ovvero deposita deduzioni, giudizi, sensazioni non sempre salutari, anzi spesso dannosi, responsabili di ansie, stress, rancori e cose di altro genere.
Ecco quindi, perché è importante rimanere connessi a sé stessi, prestare attenzione alla qualità delle esperienze emotive e prendersene cura oppure, qualora fossero esperienze secondarie, di minima o effimera importanza, è saggio e sano lasciar correre. Le preoccupazioni, come tutti sanno, non sono né utili né necessarie. Le deduzioni spesso mendaci, assolutamente dannose.
Ora e qui, lo Yoga fornisce una specie di mappa, come una leggenda per leggere e riconoscere dove si formano crocevia energetici, di cui ne riconosce 7 principali, collocati dalla base del tronco, o perineo alla fontanella, ovvero al tessuto molle che si trova in forma romboidale in cima al capo. Eccone dunque due, il Muladhara e il Sahasrara chakra.
Di questi e degli altri cinque, dirò in seguito.
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