Stato Donna, 23 agosto 2022. Daniela Marcone analizza la situazione di alcune strade di Foggia molto malmesse, disconnesse e buie, fra cui quella verso casa che percorreva spesso suo padre, Francesco Marcone. Lo fa in un post su facebook tenendo presente che in questi giorni ha tenuto banco la questione della compilazione delle liste per le elezioni politiche e si è ufficialmente aperta la campagna elettorale. “Ieri, guardandola, (in riferimento alla strada di cui parla, ndr) camminandoci, mi sono detta che non è mai stata così malmessa, mi è sembrato che da troppo tempo non la guardavo bene, passando veloce da un impegno all’altro. Nel tempo lento della domenica invece tutto mi appariva squallido e triste, simbolo stesso del degrado della mia città, pensando anche alle tante zone della stessa in simili condizioni”.
La domanda che la vicepresidente di Libera si pone attiene anche con il senso di assuefazione di certe visioni per cui, a un certo punto, si smette di farci caso. Lei si chiede: “Quando ho smesso di guardarlo davvero questo luogo? Forse anche le mie speranze si sono sopite? Eppure il mio impegno più convinto è da ventisette anni proprio per questa terra”. Ricorda il fuoco alleato che nel 1943 ha quasi completamente distrutto Foggia e di cui ogni anno, puntualmente, si fa memoria.
“Successivamente Foggia è stata nuovamente demolita, un pezzo alla volta, dalla presenza criminale, ma anche da gestioni amministrative e politiche poco incisive se non assenti e, anzi, pericolose per la città stessa. A questo si aggiungono l’indifferenza e la rassegnazione, a tratti colpevoli, di parti della stessa cittadinanza che ha preferito ignorare, non sapere, tacere. Foggia è allo stremo, ne sono davvero convinta. Alle tante operazioni investigative che stanno chiarendo le trame criminali, ora è necessario far seguire un progetto che metta Foggia al centro”.
E passa dunque alla riflessione politica: “Mi chiedo, in questi giorni di avvicendamento delle notizie sulle candidature per le prossime elezioni politiche, se qualcuno verrà a guardare questa strada, se saranno fatte le scelte giuste per questa città nei luoghi in cui tutto si decide. Oggi mi sono svegliata, l’ho guardato questo luogo e ho scelto nuovamente di restarci, di lottare con chi vorrà impegnarsi.
C’è tanto da fare, non smettiamo di credere che il cambiamento può esserci. È un appello che faccio in primo luogo a me stessa, ma lo rivolgo con forza a chi ci rappresenterà, consapevole delle tante difficoltà di questa tornata elettorale ma ancor di più delle tante urgenze che questo territorio presenta. Che siano sfide, che l’obiettivo di restituire dignità a questo luogo e alle persone che ci abitano siano la priorità su tutto, soprattutto sui calcoli politici e di partito”.
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