Stato Donna, 13 agosto 2022. “La mia città è tristemente nota per tanti episodi spiacevoli, poi però a volte accade qualcosa di bello. Ad esempio che una prestigiosa scuola media del territorio, ovvero la G. Bovio, nella quale oltretutto ho avuto il piacere di lavorare per due anni in un team di ottimi docenti, ottiene un importante finanziamento per ristrutturare ed ammodernare i propri locali, con una conseguente ricaduta positiva sulla sua utenza futura”.
A scrivere queste considerazioni sui social è Marco Destino, docente di Foggia (in foto di copertina) che interviene sulla diatriba in atto fra due istituti limitrofi, la scuola media Bovio e la scuola primaria S. Pio X.
“Ovviamente – continua Marco Destino- si pone il problema di trovare una collocazione per le attività didattiche dei suoi 600 studenti durante il periodo dei lavori, cosicché l’ingegnere responsabile del Comune di Foggia individua come più congeniale, alle esigenze della scuola Bovio, i locali della vicina (circa 50 mt.) scuola San Pio X (edificio della ex Ferrante Aporti) Verrebbe da dire: ‘che bello, problema risolto!’. Peccato però che si trascura un particolare non irrilevante”.
Spiega che la scuola San Pio X è attualmente la sede di 150 bambini dell’infanzia (dai 2 ai 5 anni) con un’importante presenza di fanciulli con bisogni educativi speciali, che verrebbero così dislocati in 2 differenti plessi alla periferia della città. Aggiunge il suo dissenso per alcune affermazioni, riportate da una testata locale, e che proverrebbero da alcuni rappresentanti del consiglio d’Istituto della Bovio: il fatto che la scuola dell’infanzia non rientra nell’ obbligatorietà, avrebbe detto qualcuno- “quindi i bambini non vanno a scuola?”- e che i docenti sarebbero in difficoltà nel conciliare l’orario interno qualora alcune classi venissero spostate in un plesso più distante dalla sede centrale.
A tal proposito replica: “Esistono istituti comprensivi con docenti che si spostano in plessi distanti anche decine di chilometri, ma non intendo riportare la questione a un braccio di ferro tra la Bovio e la San Pio X, e oltretutto i bimbi che oggi subirebbero grandi disagi, saranno in gran parte gli alunni del domani della scuola Bovio. Quindi, piuttosto sarebbe opportuno che entrambe le componenti sollecitassero i responsabili dell’ufficio tecnico e i commissari della municipalità – che a onor del vero si sono mostrati disponibili ad un dialogo costruttivo – a scorgere nuove soluzioni che possano non danneggiare nessuno.
Rifarsi il vestito nuovo spogliando qualcun altro, non mi pare eticamente corretto, e citando Don Tonino Bello, “se privilegio c’è da fare, privilegiate chi è più debole”.
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