Vacanze estive nel pieno ma prezzi e tariffe fanno registrare rincari record
Stato Donna, 9 agosto 2022. A luglio le tariffe dei biglietti aerei internazionali sono salite del +160,2% su base annua, i traghetti del 9,1%, la benzina è aumentata del 22,3% e il gasolio del 30,9%. I pacchetti vacanza salgono del 5,7% mentre per dormire in un albergo si spende in media il 15,8% in più. Accelerano gli aumenti per bar e ristoranti, che a luglio hanno ritoccato i listini in media. Lo denuncia il Codacons sulla base dei dati Istat. “Chi parte per andare in vacanza dovrà mettere mano quest’anno al portafogli – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Solo per la voce trasporti una famiglia si ritrova oggi a subire un salasso pari in media a +481 euro annui rispetto al 2021”.
L’inflazione continua ad essere, assieme alle bollette di luce e gas, la principale emergenza del paese, con i prezzi che anche a luglio hanno fatto registrare rincari record. Un salasso che colpisce le famiglie italiane, indifese di fronte ad incrementi dei listini che si abbattono su settori indispensabili come alimentari e trasporti.
Il Codacons ha elaborato uno studio per capire come l’inflazione registrata in Italia nei primi 7 mesi dell’anno si rifletta sui bilanci delle famiglie. Oggi il tasso di inflazione acquisita per il 2022 è pari secondo l’Istat al +6,7% – spiega l’associazione – Questo significa che, a parità di consumi, gli italiani subiscono nel corso dell’anno un aggravio di spesa pari a complessi +53,5 miliardi di euro per l’acquisto di beni e servizi rispetto al 2021, a causa proprio dell’aumento di prezzi e tariffe. Solo per la spesa alimentare, la cui inflazione acquisita è pari al +7,5% nel 2022, le famiglie spendono in totale quasi 10,9 miliardi di euro in più.
Si apre poi il capitolo spinoso delle vacanze estive, con il settore del turismo colpito nell’ultimo mese da pesanti rincari e il comparto “trasporti” che registra a luglio tariffe in aumento del +13,9% su base annua. “Le vacanze estive del 2022 saranno ricordate come le più salate degli ultimi anni, con i prezzi e le tariffe del comparto schizzati alle stelle che rischiano di trasformare la villeggiatura in un lusso per ricchi e di impoverire ulteriormente una consistente fetta di popolazione” – conclude Rienzi.
È l’anno della ripresa della normalità per il turismo dopo la tempesta pandemica, con il classico 80% che resta in Italia e il 20% all’estero per un totale di partenze- ha calcolato l’osservatorio di Confcommercio fino a settembre- di 28 milioni di italiani.