Street food e ciammaruchelle, anche questa è la festa di S. Anna a Foggia
Stato Donna, 26 luglio 2022. Le giostre, una delle attrazioni più gettonate della festa di Sant’Anna, la processione accompagnata dalla banda musicale, i fuochi, la pettolata, le ciammaruchelle. Quella del 26 luglio è una delle feste più folkloristiche della città, una seconda festa patronale, un assaggio di 15 agosto. Il clima che si respira è molto rionale, la partecipazione di tutta la città.
Secondo la tradizione, chi abitava al piano terra del quartiere Candelaro doveva allestire le tavolate delle ciammaruchelle, in bianco o con il sugo, e preparare le pizze fritte. Fino agli anni ’50 si cucivano vestiti proprio per l’occasione, negli anni 80 sono arrivate le giostre in un’atmosfera di brio e file per biglietto che non si vedono nemmeno al luna park. La musica che sale è talmente forte che si sente a chilometri di distanza.
Gli elementi della festa, che derivano dalla tradizione, hanno il loro significato scrive Mangano sul suo sito dell’orgoglio foggiano. La lumaca è anche simbolo apotropaico, di buona fortuna e di buon auspicio per partorienti, di cui la santa è protettrice, e madri che allattano.
Sempre negli anni ’50 si celebrava il palo della cuccagna, il palio dei maccheroni e il gioco dei quattro soldi che consisteva nello staccare monete con i denti sotto un paiolo annerito dal carbone. Se questi giochi sono scomparsi per far posto alle giostre e alla musica a palla è rimasta l’usanza di mangiare per strada- come in un antico rito di street food- le lumache, le pizze, ma anche frutta secca e melone rosso.
Nel 2010 la Pia unione di Sant’Anna ha celebrato i suoi 100 anni dall’arrivo dei primi frati cappuccini alla costruzione della chiesa nel 1932 “perché meglio si provvedesse ai bisogni religioso del popoloso quartiere”.
La modernità delle festa ha anche introdotto spettacolo di cantati di musica leggera invece del concerto sinfonico nel “paese in città”, come Mangano definisce Borgo Croci e il Quartiere Candelaro.