Bellezza di ritorno, lo straordinario caso europeo dell’Artemisia ritrovata

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Stato Donna, 20 luglio 2022. Vale almeno due milioni di euro il dipinto di Artemisia Gentileschi “Caritas Romana” recuperato dai Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. La tela a olio (cm. 121×147) di straordinario pregio storico-artistico raffigurante Caritas romana (Storia di Cimone e Pero narrata da Valerio Massimo nel Factorum et dictorum memorabilium libri IX), era conservato nel castello Marchione di Conversano, già appartenente alla grande collezione d’arte del Conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona (1600 – 1665), che lo aveva commissionato alla pittrice romana intorno alla metà del ‘600-

Due persone indagate, secondo l’impostazione accusatoria nel comunicato dei carabinieri, avrebbero esportato illegalmente l’opera affidandola ad una prestigiosa Casa d’aste austriaca per massimizzare il ricavo economico derivante dalla vendita all’estero dell’opera, che sarebbe così stata sottratta definitivamente e irrimediabilmente al patrimonio culturale nazionale.

Artemisia Gentileschi ritrovata- stampa spagnola
La notizia sull’agenzia spagnola

Le indagini, avviate nei primi mesi del 2020 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, dirette dalla Procura di Bari, hanno allo stato (fatta salva ogni successiva decisione nel contraddittorio delle parti) impedito che al dipinto toccasse la stessa sorte di un altro esemplare di Artemisia Gentileschi, proveniente da altra collezione, aggiudicato all’asta presso la medesima Casa d’aste per circa 2 milioni di euro.

La notizia sulla stampa in tedesco

I militari, dopo aver rintracciato il dipinto presso la Casa d’aste in Vienna, lo hanno sottoposto a sequestro in esecuzione di un Ordine Europeo di Indagine (OEI) emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e in esecuzione di un provvedimento di freezing previsto dal Regolamento Europeo 1805/2018 ed altresì di un sequestro preventivo emessi dal Gip del Tribunale di Bari in accoglimento delle richieste degli inquirenti.

La notizia sulla stampa britannica

L’opera è stata recuperata e rimpatriata con il coordinamento dell’organismo europeo di cooperazione giudiziaria penale Eurojust e la collaborazione della Polizia austriaca. Nella fase esecutiva delle attività è stato determinante il supporto dell’Ambasciata Italiana in Austria, per l’adozione delle misure idonee alla conservazione dell’opera d’arte nelle more del rimpatrio in Italia.

“Se non si insegna la bellezza non si insegna la legalità. Il motivo per il quale abbiamo fatto questa conferenza stampa non è il reato nella sua gravità, ma il fatto che recuperiamo la nostra storia, il nostro passato, quello che rende noi uomini liberi, capaci di essere veramente uomini”.

Lo ha detto il procuratore di Bari, Roberto Rossi, nella conferenza stampa organizzata in occasione del rimpatrio del dipinto di Artemisia Gentileschi. Il procuratore – come riporta l’Ansa- ha voluto iniziare la conferenza stampa leggendo una frase di Peppino Impastato, vittima innocente di mafia: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. Bisognerebbe educare la gente alla bellezza, perché in uomini e donne non si insinui l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”. “Ecco – ha detto Rossi – oggi proviamo stupore davanti a una incredibile opera che è stata recuperata grazie allo straordinario lavoro dei carabinieri Tpc che da decenni ci restituiscono bellezza”.