Disegni inediti e “Ca t pozzn accid” nella cameretta di quel genio di Paz

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Stato Donna, 18 luglio 2022. A 16 anni è possibile che sulle pareti della cameretta al mare un adolescente ci appenda un poster, oppure l’ultima collana di conchiglie, per dire dell’estate. Ma Paz no, quell’intonaco bianco lo ha vergato con bomboletta spray e riemerge con la meticolosa azione di un proprietario della sua ex casa che di queste cose edilizie s’intende. Il video dell’Ansa in cui si fissa, work in progress, l’operazione di pulitura della parete ha la parvenza della scoperta storica del dipinto che riemerge dal muro scrostato fra la meraviglia e l’emozione degli esperti.

Volti, scritte e simboli in una sorta di “murale di formazione” che ha dato subito la stura all’interpretazione. Ma quella svastica? E Hasta la Visca, che mai vorrà dire?  L’agenzia Ansa ha contattato il suo prof del liceo artistico di Pescara, Sandro Visca che ha spiegato come, spesso, lui venisse dipinto da Andrea Pazienza come “un nazista”, e gli bastavano pochi segni per sprigionare una micidiale ironia.

Resta ancora qualche dubbio su “W Fiorenzo”, mi pare, nonché la sfilza di commenti sul valore del ritrovamento e anche il botta e risposta su alcune pagine facebook che si richiamano all’artista. In una di queste con 147mila follower, che si definisce “ufficiale” sotto il nome di “Andrea Pazienza”, si legge:

“Su una pagina di Paz, non ufficiale, ho letto con malcelata nausea una sfilza di commenti negativi su questo ritrovamento- ora: liberi di pensarla come si vuole, ma leggere certo veleno da chi in teoria (visto che si parla di presunti appassionati iscritti a una pagina) dovrebbe saltare di gioia mi ha fatto veramente male. Spero che voi Aficionados della mia amata pagina ufficiale diate su questo spazio una lezione di vera passione. Peace&Paz, il sempre vostro Steve”.

Nella serie di commenti che sono quasi tutti più che entusiasti delle pareti ritrovate, si inserisce anche qualche denigratore, oltre che qualche amministratore, probabilmente, di un’altra pagina a lui dedicata “Andrea Pazienza l’artista” che rivendica per sé l’esegesi e la narrazione del meglio del fumettista originario di S. Severo. Ma di pagine e gruppi a lui dedicati ce ne sono svariati, a parte “Splash! Archivio Andrea Pazienza”, che è un centro di documentazione al Mat di S. Severo nonché pagina social.

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Il tenore dei commenti di quelli che non apprezzano è il seguente: “Queste scritte valgono quanto il libretto dell’università” o “si tratta di scarabocchi orribili”, “sarà anche di Andrea Pazienza ma non è molto diverso da certi murales che imbrattano i muri delle città”, “io a 16 anni facevo di meglio, anzi, a 12, ma lasciamo perdere. Tutto snobismo”. Sommersi da una valanga di critiche, si difendono sottolineando che loro non sono dei pinco pallino qualunque ma sanno disegnare e conoscono l’arte. Altre repliche al vetriolo. “Immancabile il commento di chi avrebbe fatto meglio e poi però si è fermato mentre Pazienza è andato avanti”.

Tra la marea di reazioni positive per un Paz inedito, eccone alcune fra quelle scelte. “Io ho provato una grande tenerezza nell’ apprendere la notizia e immaginando un adolescente, pieno di energia creativa, decorare le pareti della sua camera con la musica a palla”.

Qualcun altro rievoca il periodo: “Io me lo ricordo Andrea sulla spiaggia di San Menaio, fascinoso e inarrivabile”. “Paz è stato uno dei più grandi artisti italiani del ‘900 ma non tutto ciò che ha realizzato può definirsi arte. A volte può essere una cazzata, nulla di male”, spiega semplicemente un altro partecipante alla discussione. “Ma in quegli scarabocchi di un Andrea sedicenne- risposta- ci sono già molti embrioni di quello che sarà. È questo principalmente il loro valore, non vedo un singolo motivo per indignarsi o uscirsene con commenti offensivi”. “Ca t pozzn accid è stupenda”, posta laconicamente un ammiratore della frase in dialetto. “È un ritrovamento pazzesco dal punto di vista artistico ed emotivo. Punto. Speriamo solo venga preservato”, è la preoccupazione di altri.

Un murale nella propria cameretta ai tempi in cui di questa forma d’arte non si organizzava nemmeno un festival: Ca t pozzn accid, Andrea, gli avranno detto, forse, scoprendo le pareti in rosso e in blu.