Schiaparelli Life, vita e arte della stilista al Garibaldi di Lucera
Stato Donna, 1 giugno 2022. La rassegna Primavera al Garibaldi volge al termine e io vengo catturata dal titolo dell’ultimo spettacolo in programma: “Schiaparelli Life”. Sono una grande appassionata di moda ma non ho ricordi di opere teatrali dedicate a stilisti, così decido di tornare finalmente a teatro.
Chi di voi non ha mai sentito nominare una particolare tonalità di rosa che corrisponde al “rosa shocking”? Sicuramente avrete presente il colore del vestito che indossa Marilyn Monroe quando canta Diamonds are Girls Bestfriends nel celebre film “Agli uomini piacciono le bionde”.
Proprio quello è il marchio inconfondibile nato dal guizzo creativo della poliedrica stilista romana Elsa Schiaparelli. A lei è dedicato questo spettacolo, prodotto da Casa degli Alfieri e Teatro di Dioniso, scritto da Eleonora Mazzoni e diretto da Carlo Bruni basandosi in parte sul testo del libro autobiografico Shocking Life ed in parte sul racconto appassionato degli stilisti ed esperti di moda baresi Luciano Lapadula e Vito Antonio Lerario.
Sipario.
Un grande e soffice letto, lenzuola di seta bianca, la testiera tondeggiante a formare una gabbia dorata. Una donna sta dormendo, si agita nel sonno, forse sta sognando o forse sta avendo un incubo.
“Pascal…”, chiama: “Pascal!”
Nell’ombra si intravede una figura maschile che si anima e inizia a raccontarci che Madame non sta molto bene e che è tempo di preparare le valige.
Inizia così il viaggio nella vivace, eccentrica ma anche tormentata vita della stilista più conturbante degli anni ’30.
Lei bambina irriverente che scriveva poesie sull’amore e per questo fu mandata in un collegio svizzero.
Lei che aveva sposato un conte dal quale ebbe una figlia ma poi divorziò per l’infedeltà di lui.
Lei che aveva girato il mondo ma che decise di stabilirsi a Parigi dove, nel 1935, al civico 21 di Place Vendome, stabilì la sede della sua maison.
Lei che collaborò con artisti del calibro di Jean Cocteau, Salvador Dalì, Cecil Beaton, Man Ray e fu la prima stilista a presentare una collezione di moda con le cerniere-lampo in evidenza.
Lei che contrappose il suo stile fantasioso e sopra le righe a quello semplice e rigoroso della rivale Coco Chanel.
Lei che nonostante la malattia della figlia Gogo e le difficoltà di una donna che affronta la vita da sola ma sempre a testa alta, non ha mai smesso di sostenere che disegnare abiti non sia una professione ma una vera a propria arte.
Nel turbinio del racconto che intessono Elsa e Pascal, spicca un breve ma intenso elogio della bellezza:
“Ma come posso spiegarti, che la bellezza è sempre inconsueta ed eccentrica, perturbante e illogica, come l’incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio. E a volte è persino dolorosa, la bellezza, sfuggente e fluida, non imbalsamata in regole e categorie. Anzi, contraddice tutte le certezze. Va cercata, scovata, rintracciata, e ha bisogno di tempo, perché non è né evidente né manifesta, a tal punto è profonda. Anche se non può essere oscura, la bellezza, perché è chiara. È infuocata, ma non urla, non è scomposta. Non ha preziosità esteriori, è pregiata dentro. È semplice, e la presunzione la distrugge ma è inscindibilmente legata all’intelligenza. Non va di corsa, però la bellezza è veloce. Non rincorre e non trascina. Accompagna, sostiene, consola. È coraggiosa, esigente con sé stessa, mai brusca verso gli altri. È audace e amante del pericolo, la bellezza. E comprende, perdona, salva!?”.
Tutto questo e molto altro bisogna mettere nella valigia perché nel 1954 l’audace stilista ha deciso di chiudere la sua maison.
Cosa ne sarà del fidato Pascal? Cesserà di essere il suo amico, il suo amante o semplicemente il suo manichino preferito?
Per scoprirlo, basterà mettersi sulle tracce della “Schiap” e della sua shocking life!
INFO:
https://www.teatropubblicopugliese.it/comuni-rassegne/schiaparelli-life/
https://www.schiaparelli.com/en/21-place-vendome/the-story-of-the-house/
Eleonora Zaccaria