Stato Donna, 15 maggio 2022. Sono ancora poche le donne a capo dei Comandi di Polizia. Stornara e Orta Nova ne hanno avuta una negli ultimi anni, Angela Rutigliano. Giovedì 5 maggio scorso, si è conclusa la sua esperienza presso la stazione locale di Orta Nova. E la sua vita è ora rivolta ad altri traguardi.
StatoQuotidiano ha voluto incontrarla per conoscerla e riportare la sua esperienza nella realtà dei Cinque Reali Siti.
Laureata in Pedagogia, con due titoli post-lauream: un Master di II livello in Scienze Forensi- Criminologia conseguito a Roma presso l’Università La Sapienza; un secondo Master in European funds manager: value chain per lo sviluppo territoriale presso la Link Campus University di Roma, Angela Rutigliano nasce professionalmente come agente di polizia locale a Bari, dove presta servizio per 25 anni, e per 3 anni, presso il corpo di polizia locale di Roma capitale. Rientrata a Bari nuovamente presso il corpo di polizia locale, nel 2019 viene distaccata in Procura Minori presso il Tribunale per i Minorenni di Bari all’interno del Pronto Intervento Minori.
In passato ha svolto il ruolo di Analista della Sicurezza nell’ambito di un progetto territoriale PIT3.
Dalla sua figura e dal suo atteggiamento traspaiono amore per il proprio lavoro, senso della giustizia, umanità, rispetto delle regole “perché si può trasmettere professionalità” le sue parole “senza rinunciare alla propria femminilità”.
Occhi e idee chiari, ed espressione determinata, Angela si è raccontata così.
Come è cominciata la sua esperienza nei Cinque Reali Siti?
“Era il 2020 ed ero a Stornara dove già ricoprivo l’incarico di comandante. Vi ero arrivata dopo aver sostenuto un colloquio ed aver presentato un curriculum e fui presa nella consapevolezza di accettare una sfida, perché la realtà qui è molto difficile.
Tra novembre e dicembre 2020, venni a conoscenza del fatto che l’amministrazione ortese cercava la figura di comandante per un tempo determinato, con la previsione di bandire poi dei concorsi.
Il mio contratto a Stornara era in scadenza, così presentai domanda, di partecipazione al bando di concorso ai sensi ex articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali.
Il 14 gennaio 2021, quindi, è cominciato il mio servizio ad Orta Nova”.
Ci vuole riportare come si è svolta la sua esperienza nel comune capofila dei Cinque Reali Siti?
“Orta Nova è il comune più esteso tra i Cinque Reali Siti ed ho avuto la possibilità di gestire un corpo di polizia locale composto da 11 unità rispetto ai 27 previsti in pianta organica. In tale contesto erano circa 6-7 anni che il comandante cambiava continuamente. E questo aveva determinato una situazione di discontinuità nella formazione degli agenti, nella gestione del comando ed i colleghi, a mio parere, erano stati molto bravi ad autogestirsi”.
Quali sono gli aspetti da cui è partita per avviare il suo operato?
“Ad Orta Nova non avevano ancora messo in atto tutta la parte innovativa della fase sanzionatoria. Un primo obiettivo è stato quindi quello di attivare una nuova piattaforma di gestione delle procedure di elaborazione della verbalizzazione delle sanzioni. Contestualmente, ho potuto dare inizio all’utilizzo dell’autovelox come strumento di rilevazione della velocità sul tratto di competenza della SS16; ho attivato inoltre il servizio di controllo e perlustrazione delle strade urbane mediante l’utilizzo dello Scout speed.
Abbiamo così cercato di presenziare in quasi tutte le strade urbane.”.
Cosa significa essere donna nel ruolo di comandante?
“Amo il mio lavoro, sia nel ruolo di comandante che in quello di agente di polizia locale, perché credo che, nel momento in cui lo si svolge, si è chiamati ad occuparsi con responsabilità della sicurezza di una comunità. Ritengo importante il trasmettere il senso del rispetto delle regole, ed il rispetto per il bene comune. E penso che il ruolo delle forze dell’ordine sia proprio quello di salvaguardare tutto questo quando rischia di venire meno.
Io non so come mi abbiano vissuto i miei colleghi, posso dire che non mi hanno fatto mai pesare il mio essere donna, una donna comandante. Io stessa, comunque, mi sono imposta, a prescindere dal l’opinione di chi mi circonda, di non rinunciare al mio modus vivendi e questo mi ha permesso di non fare caso alle discriminazioni o agli atteggiamenti di pregiudizio nei miei confronti”.
Quale ritiene sia la difficoltà maggiore per una donna che veste la divisa?
“Farsi accettare come lavoratrice con gli stessi diritti e lo stesso impegno verso il lavoro così come previsto per gli uomini. Penso che sia l’uomo che la donna possano svolgere questo compito. Ciò che fa la differenza è vivere nella consapevolezza di essere ciascuno un valore aggiunto, nel rimanere scevri da pregiudizi e nel fare con passione il proprio lavoro”
Torniamo ad Orta Nova.
Nei giorni del pellegrinaggio al santuario della Madonna Incoronata hanno tentato di dare fuoco all’auto di un suo collega.
“Dovevamo uscire per espletare il servizio processione e, da una delle finestre del comando, abbiamo notato vicino alla macchina del collega delle fiamme e del fumo. Un altro dei colleghi ha notato un ragazzo che fuggiva. Ci siamo quindi portati fuori velocemente e con l’estintore abbiamo salvato in extremis l’auto. Questo ci ha permesso di evitare che accadesse il peggio, poiché lì vicino c’erano altre auto parcheggiate, ma soprattutto vi erano bambini ed adulti che si accingevano a partecipare alla processione.
Ipotizzo che la causa sia riconducibile alle tante sanzioni che abbiamo elevato”.
Qual era l’obiettivo che voleva perseguire quando è arrivata ad Orta Nova? Qual è la realtà che vi ha trovato?
“In generale, penso che sia importante organizzare un corpo di polizia locale, nel rispetto delle leggi vigenti, affinché ciascun operatore sia posto nelle condizioni di svolgere le proprie funzioni e mansioni in sicurezza e per la sicurezza del cittadino”.
C’è qualcosa di positivo che porterà con sé della comunità di Orta Nova e dei Cinque Reali Siti?
“Certamente. Il rapporto positivo con le tante persone che ho incontrato e che mi hanno chiesto di intervenire nel rispetto della giustizia. Ho molto apprezzato i forti valori, come la famiglia, e il richiamo alle tradizioni.
Penso anche ai miei colleghi del comando. Mi sono sempre stati vicini e non mi hanno mai fatto mancare la loro solidarietà, il loro supporto. Ed io ho molto apprezzato il loro senso del dovere e la loro fattiva collaborazione.
Sono grata all’ associazione Cinofili di Orta Nova, all’associazione GADIT, e all’associazione nazionale dei Carabinieri – sede di Orta Nova per la sinergia creata con ognuno di loro nei momenti difficili della pandemia e in ogni circostanza che richiedesse il loro intervento.
Un pensiero particolare mi piace rivolgerlo alla mia collega Fiorenza, donna agente di polizia locale operativa da 30 anni e che può rappresentare, a mio parere, figura femminile di riferimento in tale ambito. Infine, ricorderò sempre con gratitudine e ammirazione l’associazione N.I.T.A. – Nucleo Intervento Tutela Ambiente”.
Cosa augura e cosa suggerirebbe alla comunità di Orta Nova?
“Alle persone che vogliono cambiare, di non arrendersi.
Alle donne, di non temere, di lottare, di farsi rispettare. Le donne possono fare tanto senza sminuire la loro femminilità.
A tutti, di non essere succubi, di avere la forza di parlare, di trasformare l’eventuale paura in coraggio, di riuscire a fidarsi delle giuste figure istituzionali in grado di difenderli secondo giustizia”.
Quali sono i suoi prossimi obiettivi professionali dopo l’esperienza da comandante nei Cinque Reali Siti?
“Al momento si sta realizzando il mio ritorno presso il Corpo di Polizia di Bari.
Sono dispiaciuta di lasciare i miei colleghi di Orta Nova, con i quali avevo avviato un rapporto di lavoro fondato sulla chiarezza, sul confronto e sulla collaborazione. D’altro canto, sono felice di ritrovare i miei colleghi di Bari, e il mio comandante, che per me è sempre stato un riferimento.
Il mio pensiero va al primo cittadino di Orta Nova per il quale nutro profonda stima e che tengo a ringraziare, con tutta la sua Amministrazione, per avermi dato dato fiducia nell’espletamento del mio incarico”.
Daniela Iannuzzi
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