Relazione sul femminicidio, fra gli invitati a Roma c’è Vìola Dauna
Stato Donna, 13 maggio 2022. Oggi una rappresentanza di Vìola Dauna – A.d.V. e della commissione ordinistica Vìola si è recata al palazzo Madama a Roma per assistere alla relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere sulla vittimizzazione secondaria delle donne che subiscono violenza e dei loro figli nei procedimenti che disciplinano l’affidamento e la responsabilità genitoriale. Lo rende noto la stessa associazione ringraziando per l’invito la senatrice Valeria Valente, presidente della commissione di inchiesta sul femminicidio, che nel 2019 è stata a Foggia nell’occasione del “protocollo viola”.
Protocollo Viola due anni dopo, un primo risultato con il cav. Titina Cioffi
“Nemmeno un posto libero stamattina nella sala Koch del Senato – ha scritto su facebook la senarice- ,tanti volti di donne, ma anche di uomini: magistrati e magistrate, avvocati e avvocate, psicologhe, attiviste e operatrici dei centri antiviolenza, assistenti sociali, insegnanti, rappresentanti e vertici di tante Istituzioni a partire da Giovanni Salvi – Procuratore Generale della Cassazione, Giorgio Lattanzi – Presidente della SSM e tanti altri. E poi loro: le donne che hanno provato sulla loro pelle la vittimizzazione secondaria che per la prima volta in Italia, con l’inchiesta presentata oggi, abbiamo fotografato e quantificato”.
Si sono succedute le relazioni della psicologa Elvira Reale, di Linda Laura Sabbadini, dirigente dell’ISTAT, e di Monica Velletti, magistrata presidente della Sezione civile del Tribunale di Terni, intervenute a nome di tutte le esperte che hanno analizzato gli oltre 1500 fascicoli del campione selezionato per comprendere cosa succede nei procedimenti per la separazione e affido che coinvolgono donne che hanno subito violenza e i loro figli e figlie.
Per la Ministra della Giustizia Marta Cartabia “Il punto di partenza è il diritto della vittima a non essere violata una seconda volta. La vittimizzazione secondaria è un’ulteriore ferita che fa tremare le vene dei polsi”
Il Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato ha ricordato che “le presunzioni non possono sostituirsi all’accertamento della pena”, ha messo in guardia contro “gli stereotipi culturali che spingono a vedere nei fatti la conferma dello stereotipo” e detto chiaramente che “la bigenitorialità può non essere sempre e per forza la scelta ideale”.
“Tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di impedire la rimozione della violenza nei procedimenti al fine di evitare procedure e decisioni penalizzanti per le donne e pericolosi per i minori. Una delle proposte avanzate nella Relazione è quella di istituire una commissione di inchiesta interministeriale, che coinvolga i dicasteri della Giustizia, della Famiglia e della Sanità, per capire come stanno i figli sottratti alle madri. Credo che lo dobbiamo a tutte quelle mamme che, pur avendo spesso denunciato violenza domestica, si sono viste sottrarre il figlio o la figlia con la forza, con provvedimenti spesso transitori e quindi non impugnabili, che però poi durano anni”.